Riceviamo da Eleonora Sacconi e pubblichiamo
Cari concittadini. Tenete a mente questa somma!!! 45.000,00 euro. Avete letto bene quarantacinquemila euro. In tempi normali indubbiamente la somma costituisce una buona assicurazione per il futuro; in questo momento poi con la crisi che inizia a mordere, rappresenta un vero e proprio capitale.
Solitamente certi importi chiunque di noi li tiene ben chiusi dentro la Banca, ma verifichiamo se qualcuno fosse preso dalla mania irrefrenabile e compulsiva di acquistare, che cosa potrebbe portarci a casa. Limitandoci a prodotti alimentari e tralasciando beni marginali, immaginiamo di trovarci a Roma in un qualsiasi supermercato (dato che gran parte degli alimentari al dettaglio sono chiusi) e, dati CODACONS alla mano, scopriamo che con quella somma potremmo acquistare 16 Quintali di Parmigiano Reggiano oppure 14,5 Quintali di Prosciutto Cotto o 13 di Prosciutto Crudo ovvero quasi 90 Quintali di Pane. Se invece optassimo per prodotti di Mare allora con i 45.000 allora avremmo 40 Quintali di Alici fresche piuttosto che 12 Quintali di Merluzzi o Naselli freschi e via così!
E la pasta? Beh nessun Italiano ne farebbe a meno. Ed allora vai con le quasi 50.500 confezioni di Spaghetti Barilla da ½ kg eventualmente sostituibili con le oltre 40.500 confezioni di Spaghetti di grano duro De Cecco sempre da ½ kg. Come potremmo rifornirci di 110 quintali di lattuga cappuccina e, per finire avremmo la possibilità di farci portare a casa con un camion 90 Quintali di Arance Tarocco oppure 120 quintali di Arance Bianche Comuni e, se non ci danno noia i semini, 150 Quintali di Kiwi Nazionali.
Letta questa lista, a parte una naturale ed ovvia acquolina in bocca, vi potreste chiedere che intenzioni possa avere chi la ha redatta. Beh!!! In verità nessuna se non quella di capire quante cose ci si sarebbero potute acquistare al posto dei Computer che la nostra Amministrazione Comunale ha appena comperato per fornirli ai Consiglieri Comunali per permetter loro di essere presenti all’ultimo Consiglio.
Ora mi chiedo: ma non si sarebbe potuto fare come ad esempio a Tarquinia dove, a parte le stravaganze del Sindaco locale, il 30 marzo il Consiglio si è regolarmente riunito anche senza computer? “Ai posteri l’ardua sentenza” avrebbe detto il Manzoni. Personalmente suggerirei, se mai dovesse risuccedere una cosa del genere, di pensare magari anche alla possibilità di ridurci l’onere di qualche tassa.