Riceviamo da Francesco Corniglia, ex assessore llpp, patrimonio ed igiene urbana del Comune Montalto di Castro, e pubblichiamo
Avevo deciso di motivare nel dettaglio le mie dimissioni nel prossimo consiglio comunale in cui la Sindaca penso comunicherà la nuova formazione della Giunta, ma la dichiarazione rilasciata ieri a firma “Idee in Comune” mi impone di anticipare alcune cose.
Trovo davvero singolare come si possa cambiare opinione su di me in così poco tempo, ecco cosa dichiarava una settimana fa “..Un assessore….che sta dimostrando ogni giorno, con grande serietà, competenza e dedizione, grandi qualità amministrative supportate da obiettivi concreti raggiunti e in via di realizzazione. Qualità riconosciute da tutta la maggioranza…” e cosa ha dichiarato ieri “che l’assessore Corniglia non avesse trovato un suo equilibrio all’interno della maggioranza, e che faticasse a prendersi le responsabilità di chi è chiamato ad amministrare il paese, si era palesato già 4 mesi dopo il nostro insediamento… quando lo invitai a ripensare sulle sue dimissioni allora motivate con problematiche personali…”.
Prima sono serio, competente e con grandi qualità amministrative, poi dopo sette giorni sono incapace di prendermi le responsabilità di amministrare il paese.
Complimenti per la coerenza.
Devo smentire le parole della prima cittadina, oltre a non aver mai affermato che un dipendente comunale possa essere paragonato ad una mela marcia, non mi ha neanche mai convinto a ritirare le dimissioni dopo quattro mesi dall’insediamento.
Io mi ricordo bene cosa successe, mi arrabbiai molto e sbattei la porta del suo ufficio, dove c’era anche un altro assessore, perchè quest’ultimo aveva portato in ragioneria un preventivo per dei lavori, asserendo che io sarei stato concorde allo scopo. Trattandosi di somme rientranti nelle disponibilità dei lavori pubblici espressi la mia netta contrarietà volendo destinare parte di quella somma a copertura di altre opere, ossia riparazione all’impianto di fitodepurazione presso la zona industriale e copertura spese per la demolizione balcone edificio comunale e ripristino facciata per togliere un ponteggio che stava creando molti disagi.
Questo è quello che accadde, nessuna presentazione di dimissioni per motivi personali, bensì una sonora arrabbiatura a difesa della mia autonomia di spesa ed indirizzo.
Dare la colpa a chi lascia è un copione visto e rivisto e sinceramente mi sarei aspettato di meglio.
Lascio con responsabilità dopo aver traghettato il comune in Talete, dopo gli equilibri di bilancio, e soprattutto dopo aver supportato l’ufficio llpp nello straordinario lavoro che ha salvato il progetto di riqualificazione via tre cancelli e dopo l’asfaltatura dell’ingresso al paese dalla SS 1 Aurelia.
Ho aspettato anche lo sgombero della casa di riposo Villa Ilvana ed i festeggiamenti ferragostani.
Qualcuno invece si dimentica di quando lasciò la vecchia maggioranza a dicembre 2019 prima del bilancio mentre stava diffondendosi l’epidemia covid-19.
I lavori legati ai mutui hanno subito rallentamenti non certamente per freni dovuti alla mia persona ma semplicemente perchè non potevano partire prima dell’approvazione del bilancio previsionale che è avvenuta dopo la metà di giugno 2023.
E chi ha la delega al bilancio ? Certamente non io. L’approvazione del bilancio previsionale fatta così in ritardo ha buttato al vento mezzo anno, ecco il vero motivo del rallentamento. Ritardo che comunque non ha impedito all’ufficio di portare avanti pur in carenza cronica di organico non solo il già citato progetto di via tre cancelli, ma anche quello di via tevere e della strada litoranea sempre a Montalto Marina, della strada della Roccaccia a Pescia Romana, di costa selvaggia , del depuratore, del campo sportivo Maremmino sempre a Pescia, nonché del ponte di legno verso case enel, e della riqualificazione del centro storico di Montalto. Senza considerare tutto il lavoro ordinario e straordinario giornaliero. Altro che immobilismo.
Come ho sempre detto a me non interessa mettere il cappello su un’opera, a me interessa che l’opera venga fatta. Certo se fossero state accolte almeno in parte le mie richieste avrei avuto la soddisfazione di vederle realizzate stando ancora in carica. E questo dovrebbe far capire quanto sofferte possano essere state le mie dimissioni. Altri sarebbero rimasti incollati alla poltrona per molto meno. Per il resto ci vediamo al prossimo consiglio comunale