“L’urlo di dolore lanciato il 12 dicembre “No al muro sul fiume Fiora” si è trasformato in breve tempo in un coro”: è nato da pochi giorni ma sono già più di 500 i follower che hanno espresso la loro vicinanza al Comitato di Cittadini che mira a centrare l’attenzione sulle problematiche del progetto non valutate e inserite nello studio preliminare, pur ritenendo necessaria e improrogabile la messa in sicurezza della Marina dalle alluvioni.
“Come più volte dichiarato, – spiega il presidente Roberto Del Pio – l’obbiettivo principe è semplice e cristallino: siamo contro il Progetto della Regione Lazio che prevede la realizzazione sul nostro territorio di una arginatura sulla sponda in sinistra idraulica del Fiume Fiora presso la Foce, attraverso la costruzione di un muro in cemento armato avente una altezza dal piano di campagna di 2,80 mt e una lunghezza di 804 ml ed un tratto rilevato in terra di lunghezza 1102 ml e altezza di 3,50 mt. Riteniamo che la soluzione adottata dalla Regione non dia la giusta rilevanza alla tutela del paesaggio e dell’ambiente in riferimento alla salvaguardia e allo sviluppo delle attività produttive legate alla vocazione turistica e alla nautica da diporto presenti nel tratto fluviale in oggetto”.
“Il comitato – continua Del Pio – è formato da persone che per cultura e vita professionale, ma soprattutto per passione, conoscono la storia, la geografia di questo fiume e di questo territorio; abbiamo vissuto in prima persona i diversi eventi calamitosi avvenuti negli ultimi 30 anni ma, vogliamo comunque evitare un’opera così impattante da risultare più dannosa delle alluvioni stesse, se riferita alle ripercussioni sull’agricoltura, sull’indotto turistico e nautico”.
Secondo il comitato, “proteggere i Centri Abitati, le Infrastrutture Primarie, le Vie di Comunicazione e i Beni Storici-Archeolocici ed Artistici dal Rischio Idraulico, si può e si deve assolutamente fare, ma a nostro avviso partendo dalla valutazione dei seguenti aspetti, ovvero:
- lo sfruttamento del potere di Laminazione delle Dighe di Vulci e di Madonna delle Mosse poste a monte (ripristinando gli invasi originari) che entro certi limiti,potrebbero avere un ruolo di mitigazione dei picchi di piena e di regolazione delle portate nei momenti critici.
- La possibile modellazione idraulica e idrologica del tratto fluviale compreso tra la Diga Enel di Vulci e la foce, al fine di verificare la reperibilità di bacini di espansione che possano ridurre significativamente il rischio idraulico anche alla Marina, con la conseguente riduzione delle quote altimetriche dell’argine alla foce.
- Ripristinare , terminare e collaudare i bracci a mare per garantire un più facile deflusso delle acque di piena.
- Programmare dragaggi periodici alla foce del fiume per facilitare il deflusso garantendo un Franco d’acqua di almeno 3 metri, congiuntamente alla pulizia delle sponde fluviali nel tratto interessato.
- Verificare la fattibilità di un consolidamento della sponda in curva in proprietà Parenti attraverso uno studio delle dinamiche dei flussi, al fine di impedire la rottura dell’argine come solitamente avviene, con la conseguente inondazione della piana limitrofa e di parte della Marina.
- Verificare la possibilità di eliminare l’improponibile edificio dell’idrovora sul fosso del Fornello, considerando che si troverebbe nel bel mezzo del centro storico della Marina.
- Consentire la possibilità, per ora preclusa, di approdo sulla banchina/passeggiata, verificando con la Soprintendenza tale evidenza, visto che quest’ultima l’ha espressamente prescritta.
- Definire il finanziamento del II° stralcio del Progetto, ad oggi non presente in bilancio per garantire la realizzazione delle opere quali le banchine pedonabili, la vasca di laminazione sul fosso del Fornello e messa in sicurezza della sponda destra del fiume.
Il comitato non ha preclusioni ne pregiudizi quindi è disponibile al confronto con qualsiasi soggetto ne faccia richiesta. Il giorno 26 gennaio 2021 ci sarà un incontro con l’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di avviare una collaborazione attiva e propositiva, soprattutto in questa fase di revisione e pubblico confronto del Progetto di messa in sicurezza della Marina, salvaguardando al contempo, il Paesaggio, l’Ambiente e le Attività Produttive.