Riceviamo e pubblichiamo
«La futura opposizione si sta allenando ma anziché argomentare con valide ragioni cavalca con stile perfetto l’onda della demagogia». Lo dichiara il sindaco Sergio Caci che vuole fare una volta per tutte chiarezza sul tema Tari. «Questa volta l’obiettivo di chi vuole solo fare confusione è l’applicazione della Tari – aggiunge il primo cittadino – che a partire dal corrente anno sostituisce la Tarsu, adottata nel nostro Comune fino al 2016, e che ha rivoluzionato i parametri di applicazione della tassa sui rifiuti».
Tra la Tarsu e la Tari risultano evidenti delle differenze, sia in merito alla copertura del tributo, sia in merito alla determinazione delle tariffe. Mentre con la Tarsu l’ente locale poteva destinare parte del proprio bilancio a coprire parzialmente i costi di gestione (circa il 20% del costo complessivo del servizio di raccolta era a carico del bilancio del Comune fino al 2016), con l’avvio della Tari la copertura dei costi è imputata integralmente (il 100%) a carico dell’utenza e quindi del cittadino e delle utenze non domestiche come gli esercizi commerciali in genere. Nonostante questo, l’amministrazione comunale, con l’utilizzo di agevolazioni e riduzioni volte a favorire principalmente l’utenza domestica, e quindi i soggetti economicamente più deboli, è riuscita nel contenimento degli aumenti ed ha addirittura ottenuto una diminuzione delle tariffe, pressoché generalizzata, con valori percentuali fino al 18,24%.
«Quindi – continua il sindaco Caci – nel caso delle abitazioni private e del singolo cittadino, i dati assoluti ed incontrovertibili dimostrano una riduzione massificata delle tariffe per migliaia di utenti. Per ciò che concerne le cosiddette “utenze non domestiche”, i coefficienti stabiliti direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, hanno provocato per talune tipologie di contribuenti un aumento dell’imposizione, assolutamente non evitabile da parte dell’Ente».
Le categorie colpite dagli aumenti legati alla rimodulazione delle tariffe operata dal Ministero sono le autorimesse, i campeggi, gli stabilimenti balneari, i ristoranti, i banchi di mercato di generi alimentari e le discoteche ed altre tipologie residuali. Significative riduzioni delle tariffe si registrano invece per le attività artigianali (parrucchiere, falegname, fabbro, idraulico, estetista, etc.), per i negozi commerciali (abbigliamento, calzature, cartoleria, tabaccaio, etc.), per i bar, caffè, pasticcerie e per le attività industriali, con risparmi tariffari fino al 33,66%. Dati questi, assolutamente certi ed incontrovertibili, e che rappresentano la maggioranza della platea dei contribuenti, sia per ciò che concerne le singole famiglie che le utenze di natura commerciale. A puro titolo di precisazione, l’amministrazione vuole sottolineare che il tributo Tari costituisce per le imprese un costo gestionale e in virtù di ciò è fiscalmente detraibile dal reddito di impresa. Ulteriore discorso è quello legato alla stagionalità dell’attività commerciale, che prevede una riduzione, fino al 30% circa, delle tariffe utilizzate.
La riduzione legata al criterio della stagionalità non viene applicato autonomamente dal Comune, ma deve essere comunicata dall’operatore commerciale: a questo proposito l’amministrazione sta organizzando degli incontri plenari rivolti ai titolari di licenza commerciale per dare opportuna informazione sulle modalità di richiesta delle agevolazioni, che potranno essere applicate con effetto immediato, a partire dal corrente anno. Il primo appuntamento è fissato per giovedì 1 giugno, ore 10, presso la sala consiliare.