Montalto di Castro: “Il Codice Vulci”, in mostra la forza poetica e generatrice dei simboli

Riceviamo e pubblichiamo

L’arte contemporanea nel cuore dell’antico. La mostra “Il CODICE  VULCI” porta per la seconda volta le sculture in ceramica di 10 artisti contemporanei all’interno di due luoghi affascinanti: la Domus del Criptoportico,  spazio sotterraneo di una dimora aristocratica romana risalente alla fine del II sec. a. C. all’interno del parco archeologico di Vulci, e l’ex-convento di San Francesco che ospita, a Canino,  il Museo della Ricerca archeologica di Vulci.  Questi spazi di antichità e memoria etrusca, romana e cristiana sono lo sfondo ideale per un dialogo tra il tempo, la storia e la scultura ceramica stessa, un luogo di confronto tra la simbologia del passato e il linguaggio dell’arte di oggi.  Quadrato, triangolo, ovale, cerchio e croce sono i simboli, presenti nella civiltà etrusca e in quella cristiana,  che gli artisti hanno scelto per rileggere e reinterpretare  valori, speranze, slanci vitali e aspirazioni alla trascendenza degli uomini dell’antichità e di tutti i tempi.  Un filo sottile e tenace collega il codice di simboli e segni rinvenuti nelle tombe etrusche con quelli contenuti nelle immagini della contemporaneità e su questo ideale legame si innesta la creatività  artistica che sceglie di plasmare l’argilla, materia di sempre, rinnovandone l’emozione con un gesto presente.

L’evento è presentato dalla Fondazione Vulci con i Comuni di Canino e Montalto di Castro e con la collaborazione della Delegazione FAI Viterbo e della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale

Dieci gli artisti che aderiscono al progetto “IL CODICE VULCI”.Ognuno di loro è presente con un riferimento diverso sia nel Criptoportico che nel ex-convento.

Luigi Belli sovrappone ossa e teschi in ceramica smaltata  sul simbolo di una lastra quadrata e, in una teca,  triangoli di cuori. Giorgio  Crisafiispira al simbolo dell’uovo le impronte della sua storia personale e alla corona della croce la circolarità di vita e morte.  Antonio Grieco costruisce una torre a triangolo  e traccia  un alfabeto di segni  iscritti in due ovali.  Mirna Manni  apre un ovale nei suoi tre obelischi e compone una croce scandita da moduli come scatole infilzate da ferri.  Riccardo Monachesi  frammenta in tasselli l’emozione della scritta INRI della crocee celebra con i vasi a uovo, tutti uguali meno uno, lo stupore del miracolo della Maddalena.  Jasmine Pignatelli  scava l’uovo generatore   e modulacroci nello spazio,   imprimendo alla ceramica la forza di un concetto. Paolo Porelli con figure  antropomorfe grida la croce e mostra il cerchiodel cielo.  Alfonso Talotta dipinge di colori i quadrati di terra  e spacca con il vuoto di un triangolo la forma di un calice.  Paolo Torella inserisce l’uovo-simbolo nel cerchio di ferro e nella croce di legno e  fa vibrare le lamelle di un quadrato su cui attacca segni in ceramica di antichi simboli.Mara van Wees: evoca su un quadrato le profondità delle Vie Cave e gioca coi volumi dinamici di calici che si combinano a forma di croce.

INFORMAZIONI TECNICHE:

MOSTRA: IL CODIVE VULCI

QUANDO: dal 8 luglio al 10 settembre 2017-

DOVE:

–     Domus del Criptoportico, Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci, provincia di Viterbo. BIGLIETTI: intero € 8,00, ridotto € 5,00. ORARIO : ore 9 – 18. PER INFORMAZIONI: http://vulci.it/parco-di-vulci/ – Tel: 0766.89298 – 0766.870179 – e-mail: info@vulci.it

–         Ex-convento di San Francesco, il Museo della Ricerca Archeologica di Vulci, via Castrense s.n.c. Canino (VT), BIGLIETTI: ?  ORARIO: venerdi –sabato –domenica ore 10-13 / 17-19, info : 334.721.8136 , 391.481.7164

INAUGURAZIONE:

–          Domus del Criptoportico, 8 luglio 2017 ore 18

–          Ex – Convento di San Francesco 8 luglio  2017 ore 11

ARTISTI : Luigi Belli, Giorgio Crisafi, Antonio Grieco, Mirna Manni, Riccardo Monachesi, Jasmine Pignatelli, Paolo Porelli, Alfonso Talotta, Paolo Torella, Mara van Wees.

A CURA DI: Gianna Besson