Riceviamo da Sergio Caci e pubblichiamo
Rispetto alla riunione di ieri convocata dal sindaco sul tema delle Fer e del “fotovoltaico selvaggio” in generale, alla quale non ho potuto partecipare in presenza a causa del breve preavviso, ho sottoscritto una proposta, insieme a Forza Italia, con la quale in Regione Lazio facciamo intergruppo consiliare e l’Udc.
Al di là della carica come commissario di Noi Moderati aderisco al comitato “No fotovoltaico selvaggio Montalto e Pescia”, come cittadino e come ex amministratore. Ed aderisco facendo tesoro delle critiche mosse dal comitato rispetto all’esclusione della società civile. Credo che sul tema del fotovoltaico nel nostro territorio non ci sia da avere bandiere specifiche, perché possono dividere una comunità che, al contrario, compatta deve riuscire a rivendicare diritti e portare istanze. La società civile ed il civismo sono proprio gli ambiti ed i riferimenti da cui tanti anni fa sono partito nel mio cammino politico.
Sarò presente lunedì alla prima riunione del comitato, accetto l’invito, ma non solo: mi voglio mettere a lavoro per non arrivare a mani vuote, cercherò di invitare quante più persone possibili e di attivare la rete territoriale che, visti i miei trascorsi, conosco molto bene.
Rispetto alle proposte presentate ieri dai gruppi chiamati dall’amministrazione e dalla giunta stessa, sono convinto che si possa introdurre anche altro materiale frutto del confronto che mi auspico si generi nell’ambito del dibattito di lunedì prossimo.
Al momento è vero la questione dei fer a Montalto è schiacciata in un confronto/scontro fra maggioranza ed opposizione, fuori e dentro il consiglio, e fra chi c’era prima e chi ci sta ora. Come scritto dallo stesso comitato contro il fotovoltaico selvaggio, che ho seguito con attenzione in questi giorni :”così non andiamo da nessuna parte”. Non può diventare una questione così cruciale, motivo di campagna elettorale o di vantaggio politico di una forza rispetto ad un’altra.
Se si vogliono rintracciare colpevoli non è in seno alla comunità politica di Montalto, a chi ha venduto i terreni, o a chi lavora per le aziende di fotovoltaico, e anche a chi le usa come sponsor, che devono cercare. Ci mancherebbe!
Non è un rintracciare colpevoli perché le normative in termini di attivazione vengono dall’Europa che ci dà tanto di fondi. La stessa Europa che obbliga il nostro Paese a recepire, i sindaci di allora e di oggi sono stati messi con le spalle al muro e se non si hanno motivi per bloccare un iter autorizzativo, di fatto non lo si può fare.
Oggi? Vorrei capire insieme a tutti gli abitanti come riuscire ad avere voce in materia rispetto ad un territorio che sta cambiando a vista d’occhio. Sono molte le società estere che hanno impiantato i pannelli: ci sono parti delle nostre campagne che non riconosco già più. Allora credo che solamente insieme a tutta le comunità di Montalto e Pescia, politiche, società civile, associazioni, imprenditori agricoli, possiamo metterci a ragionare su cosa è avvenuto e perché sia avvenuto e quello che ancora avverrà. E fondamentalmente su come noi possiamo intervenire.
Per farlo però abbiamo bisogno di far scattare quel delicato meccanismo che si basa sulla reciproca fiducia. Prima di ogni ruolo avuto oggi e ieri io sono un abitante di Montalto di Castro che ha a cuore il suo territorio. Con questo spirito aderisco alla riunione di lunedì cercando di essere parte attiva. Ringrazio i promotori del Comitato ed invito tutti ad esserci.