Riceviamo da Francesco Corniglia, consigliere comunale Montalto di Castro, e pubblichiamo
Ho letto con attenzione l’iniziativa presa in Piemonte di istituire un tavolo di lavoro che coinvolga i parlamentari eletti in quella regione, che a loro volta dovranno chiamare i Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico a riferire alle competenti Commissioni di Camera e Senato sullo stato di avanzamento della procedura per l’individuazione delle Aree Idonee ad accogliere il Deposito Nazionale Rifiuti Radioattivi, sulle garanzie per la trasparenza e sull’effettivo rispetto delle indicazioni contenute nella mozione approvata dalla Camera (ad aprile scorso) e condivisa da tutti i capigruppo delle forze politiche di maggioranza. Della questione potrebbe essere investita anche la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Il politico eletto deve metterci la faccia e passare dalle parole ai fatti. Nella Tuscia si é alzato un coro unanime di NO al Deposito a gennaio 2021 quando fu pubblicata la Cnapi. Sindaci, Provincia di Viterbo e Regione Lazio hanno fatto a gara a chi deliberava per primo nel rispettivo Consiglio un atto di contrarietà. Poi all’atto pratico é calato il silenzio rotto soltanto dalla continua ed egregia attività di informazione, ricerca ed approfondimento fatta dai comitati cittadini. Le osservazioni che potevano e dovevano essere inviate a Sogin non sono state cosi numerose come ci si poteva attendere dagli Enti territoriali, e molte di queste sono state inviate proprio in prossimità della scadenza del 5 luglio scorso. Periodo in cui i “politici” hanno ritirato fuori dal cassetto l’argomento.
Dopo di che di nuovo il silenzio. Se aspettiamo il 9 novembre (giorno di audizione al Seminario Deposito Nazionale della Regione Lazio) in queste condizioni, a mio avviso per la Tuscia le cose non potrebbero mettersi bene. Anche la Giunta e il Consiglio Regionale Lazio devono nuovamente essere chiamati ad esprimersi sul tema della trasparenza e sul rispetto dei contenuti della mozione parlamentare prima ricordata. Ricordo che al Seminario ad oggi ai partecipanti sono “garantiti” dieci minuti di intervento col supporto di sole 5 slides, senza contraddittorio. É ora per i poliitici del Lazio di metterci la faccia, quella stessa faccia che era sui manifesti elettorali.