Riceviamo da Sergio Caci e pubblichiamo
Apprendo con soddisfazione che il Tar Lazio ha respinto il ricorso di Enel Produzione Spa contro l’ordinanza del comune di Montalto di Castro, con la quale avevamo disposto la demolizione del relitto ex-nucleare della centrale Alessandro Volta. Nel procedimento, una volta avviato e a sostegno delle nostre tesi, intervenne anche il Codacons.
Un pò di storia. Nel 2017, pochi mesi dopo l’inizio del mio secondo mandato, come amministrazione abbiamo commissionato uno “Studio di fattibilità tecnico giuridica riguardo i grandi complessi di natura industriale di notevole e straordinario impatto ambientale nel territorio comunale”. L’avv. Angelo Annibali dello studio legale Aoerre e l’esperto Andrea Talenti ce lo consegnarono e nell’aprile 2018, il consiglio comunale approvò il lavoro all’unanimità. Proprio da quello studio scaturì l’ordinanza di demolizione.
L’obiettivo era quello di porre in essere nel territorio interventi mirati alla tutela ambientale e paesaggistica, volti alla conoscenza, alla conservazione ed al ripristino del patrimonio ambientale. Furono scelti dei parametri da seguire con dei punteggi che andavano da 0 a 25, dove da 20 a 25 era necessario intervenire direttamente sulle criticità, mediante l’applicazione di misure correttive: la centrale rientrava in questa ultima fascia.
Il Tar, nella sentenza, indica una reciproca e leale collaborazione tra Comune ed Enel riguardo la demolizione. E qui penso al Museo della Transizione Energetica, presentato nell’aprile del 2022, “Il Progetto Montalto”, al centro informazioni della Centrale Alessandro Volta ed al quale avevamo aderito, come molti stakeholder, con molto entusiasmo. A distanza di due anni mi chiedo che fine abbia fatto, considerato che non leggo nulla né tra le delibere del comune, né tra i comunicati di Enel.
Auspico quindi che Enel e Comune riprendano il dialogo intrapreso durante la passata amministrazione e che la reciproca collaborazione, stimolata dal Tar, si traduca nel ripristino del luoghi, ottemperando all’ordinanza, o nella realizzazione del Museo progettato dallo studio d’architettura ACPV Antonio Citterio Patricia Viel. Quest’ultima soluzione, come dichiarato già durante la conferenza di presentazione, mi sembra la più vantaggiosa per lo sviluppo turistico ed economico dell’area.