Riceviamo e pubblichiamo
“Qui tutto è fermo…anche il vento.” Questa celebre frase del poeta Vincenzo Cardarelli dipinge in maniera eccellente cinque anni di amministrazione Mazzola, cinque anni in cui nulla è stato creato anche grazie all’appoggio di una parte di opposizione che, dopo 15 anni di politica in comune ed altrettanti anni di silenzio vuole accreditarsi come novità presentandosi agli elettori con propositi talmente tanto di destra, da avvantaggiare elettoralmente la sinistra. D’altronde le ultime sviolinate di Mazzola non fanno altro che alimentare i dubbi su questo vento di novità. O Mazzola è pronto a far parte della coalizione di centro destra o qualcun altro è pronto a fare il percorso inverso. Ai cittadini l’ardua sentenza.
Sono stati sperperati tutti i soldi derivanti dalle servitù energetiche. L’amministrazione delle opere inutili e di quelle incompiute, l’amministrazione dei zero posti di lavoro creati, l’amministrazione del “o se con me o contro di me” ha fatto solamente perdere del tempo prezioso a Tarquinia. Mazzola come un buon incantatore di serpenti ha ammaliato nel 2007 i cittadini battaglie promettendo posti di lavoro e opere che si sono dimostrate delle inappellabili bugie. Aveva promesso di non scendere a patti con l’Enel ed invece ha tradito tutti quelli che combattevano per un nobile scopo, aveva promesso la riapertura del conservificio ma poi non sapendo che pesci pigliare, ha tentato di far ricadere la colpa sulla Regione e sull’Arsial. Ha avuto per due anni la gestione dell’impianto e nulla ha fatto tranne che far crescere le erbacce e attendere inerme che le strutture si deteriorassero ancora di più. Ed ancora ha promesso il teatro, sognando anche dei fantomatici palinsesti; ha inaugurato il primo colpo di ruspa della piscina ben sapendo che, con lui, diventerà un secondo teatro, ovvero un’opera che non avrà mai una fine. Conscio di tale problematica però ha pensato bene di porvi rimedio, inventandosi un’opera unica nel suo genere in tutta Italia: la piscina ciclabile, un lungo rettilineo veramente pericoloso, cosparso di acqua che non ha possibilità di scolo e di sabbia nel quale i ciclisti potranno divertirsi tutto l’anno.
L’accusa che mi è stata mossa di essere l’altra faccia della stessa medaglia con Mazzola, mi fa soltanto sorridere. Del resto non sono stato io a tenere a galla la giunta Mazzola quando rischiava di sprofondare, a votare provvedimenti nefasti per il territorio, a copiare passo dopo passo i programmi altrui. Per concludere è interessante citare una frase che lo scorso anno l’architetto Pier Luigi Cervellatti, lo stesso che sta predisponendo il nuovo Pucg di Tarquinia, ha pronunciato riferendosi alla città di Bologna ma che fotografa anche la situazione di Tarquinia. “Qui deve tornare ad essere centrale l’attenzione al territorio e a chi vi abita. E la sinistra, purtroppo, ha dimenticato come si fa.”
Noi proponiamo un nuovo modo di vedere la politica, un nuovo sistema di sviluppo che interagisca con tutti i cittadini e li faccia sentire rappresentati dalle istituzioni anche se democraticamente avranno dato appoggio ad altri candidati. Ci siamo dovuti difendere continuamente da attacchi puerili ad personam venuti stranamente da più parti.
Non abbiamo mai fatto false promesse, ci siamo basati su progetti concreti, sul contatto con i cittadini, su di un programma innovativo, sul rispetto del territorio e delle persone e su di una pianificazione dello sviluppo del territorio nel lungo periodo. Abbiamo illustrato i nostri progetti, cercando di generare quel SALTO che possa sospingere Tarquinia nel futuro ed in Europa. Sviluppo, Agricoltura, Lido, Turismo e Occupazione saranno i punti cardine del nostro agire.
Ora è necessario che i cittadini ci diamo tutto il loro sostegno. Noi siamo l’unica alternativa ad un modo di fare politica che ha fatto sprofondare Tarquinia, in uno stato di crisi senza precedenti. Domenica e lunedì i cittadini avranno la possibilità di porre un freno a questa emorragia dilagante. Sono certo che tra 4 giorni il vento tornerà a far viaggiare a vele spiegate la nostra città.
Alfio Meraviglia