Buone notizie dall’Argentario per il ragazzo che, alla fine di marzo, era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Grosseto per una meningite meningococcica: dopo oltre dieci giorni in rianimazione, infatti, il ragazzo diciottenne è stato trasferito al reparto malattie infettive, in condizioni che vengono definite buone.
La vicenda aveva suscitato un certo allarme a causa del possibile contagio: subito era intervenuta la Asl, con un comunicato, nel quale si invitavano le persone che avessero frequentato posti in comune con il ragazzo a rivolgersi alle strutture sanitarie per effettuare la necessaria profilassi antibiotica.
Oltre cinquecento le persone rivoltesi alla Asl, senza considerare quelli che potrebbero essersi direttamente rivolti al proprio medico.
La meningite meningococcica è una malattia batterica acuta molto grave caratterizzata, dopo un periodo di incubazione da 1 a 10 giorni, da febbre, cefalea intensa, nausea, vomito. In passato il tasso di mortalità superava il 50%, ma con la diagnosi precoce, una corretta terapia e le misure di sostegno nella maggior parte dei casi si ha rapida guarigione senza postumi: il tasso di letalità attuale varia tra il 5 e il 10%.