Tra gironi decisi all’ultima giornata e quarti di finale giocati tutti sul filo dell’equilibrio (strana curiosità: nelle due serate, risultati identici, 2 a 1 e 4 a 2), il Memorial Fabrizio Tienforti non poteva, sin qui, chiedere di meglio dal punto di vista della tensione sportiva.
E come nella prima serata, nella seconda ci sono tutti gli ingredienti per interessare il pubblico: suspance, bravi giocatori, grandi portieri e qualche polemica con gli arbitri. Alla fine, il responso del campo premia Il Ditirambo, ch andrà ad affrontare, venerdì sera, Manetta, e Pippaccio&Pietruccio, attesi dal confronto con Magicar.
Nel primo match, Autopiù si presenta di fronte ai sempre vincenti biancorossoblu di Zacchini con Simone Serranti, recuperato all’ultimo: le due squadre si temono e, al di là di qualche lampo, per buona parte della prima frazione prevale la compattezza difensiva. La partita si anima attorno al ventesimo, prima con la veemente protesta di Autopiù per un contatto in area tra Cecchelin e Faluschi, poi con una serie di ghiotte occasioni per il Ditirambo, che Perugini e Sannino calciano prima su Ercolani, quindi a lato. E gli errori, per il Ditirambo, continuano anche nella ripresa, con Perugini che fallisce un clamoroso gol a porta vuota.
La svolta, poco dopo la metà tempo: calcio di rigore – anch’esso molto contestato – per il Ditirambo, stavolta Perugini non sbaglia. Ma la veemente reazione nero verde porta al quasi immediato pareggio di Faluschi. In un clima molto teso, la differenza la fanno due incursioni rapide del Ditirambo, che manda due volte in gol Sannino: Autopiù, però, continua a non mollare, trova il gol con Paoloni e con Serranti cerca gli spazi per il pari. A chiudere i giochi, a coronamento di una prestazione enorme, è Peppe Bramucci, che fissa il 4 a 2 finale.
Nel secondo match, invece, Azienda Borzacchi esce dal campo non solo a testa alta, ma anche con qualche rimpianto: dati alla vigilia come vittime sacrificali, i blu giocano una partita attenta ed hanno in porta un Casali ispiratissimo. Pippaccio, invece, non entra mai in ritmo, manca di chiudere la partita quando potrebbe e, nel finale, rischia non poco, quando gli avversari si presentano tre contro uno davanti a Massimo Marzi: Lillone, però, ha fisico e esperienza per rendere difficili agli avversari anche i gol facili.
A sbloccare la partita, nel primo tempo – dopo una serie di occasioni mancate per imprecisione, sfortuna o bravura di difesa e portiere – è Luca Forieri, che dalla destra trova una conclusione che tocca entrambi i pali prima di entrare in rete. L’uno a zero, però, non sblocca Pippaccio: i ritmi restano bassi, Santori chiude bene e riparte e, davanti, Livi inventa penetrazioni e giocate che, però, non impensieriscono mai abbastanza i rivali. A inizio ripresa, su calcio di punizione, Sandro Bonfranceschi trova l’angolino ed il raddoppio, ma dopo metà tempo prima Santori trova il gol che riapre la partita, quindi le occasioni di cui abbiamo già riferito. Con le due squadre entrambe a cinque falli, nel finale c’è tempo soltanto per un tiro libero di Ara che finisce a lato.