Ad ascoltare i pronostici della vigilia, anche sulle tribune della lanterna, avrebbero dovuto essere due partite senza storia. Ma i pronostici, spesso e volentieri, non tengono conto di una cosa: una partita ad eliminazione diretta di un torneo come il Memorial una storia se la porta dietro sempre, e per arrivare alle semifinali serve attenzione, coraggio, determinazione ed un pizzico di fortuna.
Quel che si è visto, dalle 21 in poi, è stato uno spettacolo non tanto calcistico, quanto agonistico: molta tensione sportiva, qualche bella giocata, parecchie belle parate e quell’alternarsi di speranze, paure, sollievi e arrabbiature tipico di partite molto tirate.
Magicar-Comet finisce, ad esempio, 2 a 1 per i bianco verdi, ed è un risultato pesante perché i ragazzi di William erano privi del capocannoniere Giordano De Fazi, assenza non da poco; se aggiungiamo che Comet è squadra che non regala un centimetro, che lotta, chiude e riparte anche quando pare esser sulle gambe, il risultato è quanto visto in campo: una partita decisa all’ultimo secondo. Dopo una metà di primo tempo equilibrata – belle parate di Alessio Fattori, un palo clamoroso per Giorgi – arrivano due splendidi lampi: prima Andrea Elisei, poi Dario Nykieforuk si esibiscono in una bella penetrazione conclusa al tiro. In pochi minuti è uno a uno, risultato che resisterà a lungo. Perché nella ripresa Comet soffre ma resta ordinata, e Renato Giordano sale in cattedra con qualche intervento prodigioso. Ma per lui – come per molti altri compagni che, lo scorso anno, militavano nel Bar Stella – si materializza di nuovo lo spettro dell’ultimo minuto: nel 2011 persero una partita quasi vinta contro il Ditirambo, quest’anno vedono sfumare i supplementari con un tiro di Gianmarco Sabbatini, pronto ad approfittare di un rimpallo in zona offensiva. Il rimpianto per Comet non deve comunque oscurare la bella prova di squadra, mentre Magicar supera un ostacolo davvero difficile a si garantisce la presenza alla serata finale.
Tra Manetta e Arte&Caffè l’andamento del match è diverso: il primo tempo vive sull’equilibrio, con i granata di Alessio Infurnari che mancano negli ultimi metri e Stefano Modesti bravo, invece, a neutralizzare due o tre ottime occasioni dei blu di Maurizio Camera. La svolta poco dopo la metà della prima frazione, quando – su una rimessa contestatissima – proprio Camera beffa la difesa avversaria e mette Walter Carone in porta. Il nervosismo per la rete subita tra le polemiche non scolla, però, Arte&Caffè, che ha le occasioni per pareggiare con Mosci e Fabiani, ma nella ripresa le giocate di rimessa del duo Mazzacane-Piras paiono chiudere la partita: prima assist del Masio per Delio, poi conclusione dello stesso Mazzacane ed in pochi minuti si è 3 a 0. Pare finita, ma Arte&Caffè non molla: Alessandro Amoroso ne guida la rimonta con due gol in pochi secondi e, da 3 a ‘, si passa in breve al 3 a 2, con Manetta già oltre il bonus dei cinque falli. Decisivi, a questo punto, sono l’ennesimo acuto di Mazzacane, che ristabilisce subito il doppio vantaggio, e le parate di Marco Sacconi. Finisce 4 a 2, con Manetta che attende la vincente tra Ditirambo ed Autopiù e Arte&Caffè che, pur nell’amarezza, si gode un bel torneo e dimostra grande grinta fino all’ultimo secondo.