Quella chiusasi ieri sera, con il gol di Gianluca Ara, è stata una edizione del Memorial tra le più equilibrate di sempre: gironi molto tirati, partite ad eliminazione diretta sempre decise sul filo (e mai con più di due gol di vantaggio da parte della squadra vincitrice).
Un’edizione così, giocata sul sangue freddo, non poteva che decidersi, perciò, sull’esperienza, e quella hanno tirato fuori in abbondanza Bonfranceschi e compagni nei momenti decisivi di semifinale e finale: a loro, a Pippaccio ed al Cacio il merito di aver inserito in un gruppo storico – quest’anno rafforzatosi con il ritorno di Bellucci e l’arrivo di Massimo Marzi – il talento e la freschezza atletica di due giovani come Luca Forieri e Simone Martelli.
Proprio la compattezza ha fatto la differenza in finale, perché quello forse è l’elemento mancato di più al Ditirambo/Piazza Mercato, giunto di nuovo in finale senza perdere un solo punto in precedenza – era successo anche lo scorso anno – e di nuovo sconfitto di misura, in una partita in bilico sino all’ultimo come fu, nel 2011, quella contro il Toto’s Café. Ai ragazzi di Zacchini e Benedetti resta il rammarico per non aver saputo mantenere il vantaggio costruito a inizio ripresa, e la voglia di riprovare, l’anno prossimo, una scalata che termina sempre così vicina alla vetta. La loro è, comunque, la squadra più costante in questi ultimi anni di torneo.
Dopo il Dilas Grau – dominatore delle prime tre edizioni – e la Ditta Blasi – anch’essa capace di tre vittorie consecutive – Pippaccio&Pietruccio riesce nell’impresa di aggiudicarsi definitivamente il trofeo in palio, appannaggio di chi riesce ad ottenere il fatidico tris sull’albo d’oro del Memorial.
Bello che a consegnarlo idealmente all’amico Pippaccio sia stato Emanuele, che in collegamento da Los Angeles via Skype ha assistito alla finale ed alla premiazione ed ha potuto salutare i molti amici tarquiniesi presenti, domenica sera, alla Lanterna.