(f.e.) Al via la settima edizione del Memorial fotografico dedicato ad Emilio Valerioti. Tre i temi: “Le vibrazioni della natura”, “Luci ed ombre”, “Cose mai viste: approva o denuncia angoli della tua città”. Le foto dovranno pervenire entro il 23 marzo presso la foto ottica Valerioti. Le foto saranno esposte dal 3 al 10 aprile presso la sala Lawrence. Una giuria tecnica decreterà i vincitori mentre un premio sarà assegnato anche dalla giuria popolare.
Quest’anno grazie all’ausilio degli sponsor, il concorso rimarrà gratuito ma i premi saranno di grande prestigio. Al primo assoluto sarà dato un videoproiettore portatile wireless Kodak, per i primi di categoria un cavalletto Manfrotto con borsa, mentre il premio giuria popolare sarà un monopiede Manftotto con borsa. La famiglia Valerioti intende ricordare così Emilio che era tarquiniese d’adozione.
Inizialmente svolge svariati lavori, poi nel 1952 la sua prima cinepresa ed il primo proiettore in società con due amici e gira il primo film: “La borsa dei gioielli”. Nel 1958 altri due cortometraggi “Bimbi e fumetti” e “Fantasmi a Falgari”, dopodiché compra una nuova telecamera e gira un film a soggetto 35mm per il grande schermo: “Due dollari di debito”; a seguire moltissime altre pellicole. Negli anni sessanta partecipa a numerosi concorsi fotografici, vincendo medaglie e targhe, il tema era sempre la sua città, Tarquinia. Realizzò talmente tanti scatti da poter stampare un notevole numero di cartoline. Fu il primo a pubblicizzare il proprio negozio di ottica al cinema. Nel ’70 continua con i film “Non è più festa, per Samanta è solo morte”, nel ’77 “Un ragazzo e un’avventura”, nel ‘79”Usil Lupuce Falado…”.
I più giovani non sanno che in città, oltre a Radio Poker, esisteva anche un tv “Tele Pegaso”, alla quale Valerioti collaborò con spettacoli e ben venti telefilm. Altri sei li girò con la collaborazione di Riccardo Cecchelin, già caporedattore del Corriere di Viterbo. In molti hanno identificato Emilio Valerioti come il fotografo di Tarquinia. La sua continua voglia di ricerca il suo affetto per la città, lo spinse ad indagare con il suo obbiettivo, nelle pieghe della società cittadina, di quella sportiva, di quella imprenditoriale. Percorse le campagne alla ricerca di scorci, di ruderi, di angoli caratteristiche. Celebri le sue istantanee della Processione del Cristo Risorto che negli anni sono divenute un prezioso archivio storico dell’evento. Fotografo ufficiale del Balletto città di Tarquinia per tantissimi anni, ha immortalato Tarquinia nel suo lento evolversi nel tempo tanto da meritarsi l’appellativo di “fotografo di Tarquinia”.