Riceviamo da Semi di Pace e pubblichiamo
Come una “petite madeleine”, la Tajine El Bey preparata da Samia Baazaoui, vincitrice del Divin Mangiando 2023, ha fatto riaffiorare nei giurati della VII edizione del concorso culinario la memoria di un
passato millenario che unisce la nostra terra alla Tunisia.
Attribuendo a Samia il riconoscimento e la targa offerta dal Lions Club di Tarquinia, i giurati hanno parlato di cucina come spazio della contaminazione, una contaminazione che nel caso del piatto realizzato da Samia risale al tempo lontanissimo in cui le navi dei mercanti cartaginesi solcavano il Mar Mediterraneo per approdare al porto di Gravisca, gli Etruschi e i Cartaginesi si contendevano il dominio della Corsica e della Sardegna e gli Etruschi fondavano nei pressi di Cartagine una colonia di cui restano importanti testimonianze archeologiche.
La Tajine El Bey è un piatto che racchiude in sé questa storia millenaria, durante la quale i popoli che vivevano e vivono sulle sponde del Mediterraneo hanno condiviso molte tradizioni, ma sono stati separati dalle religioni, dal potere politico e da quello economico.
Semi di Pace ringrazia la cuoca dell’Alleanza Slow Food Vittoria Tassoni, ideatrice e curatrice della manifestazione Divin Mangiando, che dall’anno scorso ha invitato l’Associazione a collaborare con lei, per coinvolgere nella gara i numerosi stranieri che vivono nel nostro territorio e frequentano la sede della Cittadella dove usufruiscono di diversi servizi.
Samia l’abbiamo conosciuta al corso d’italiano per stranieri che abbiamo organizzato nell’anno scolastico 2022-2023. Giovane tunisina nata a Cherarda nel governatorato Kairwan, laureata all’Istituto Superiore di Scienze Applicate e di Tecnologia di Sousse in elettrotecnica e automazione, è stata costretta a lasciare il suo paese per mancanza di lavoro e insieme a suo marito vive a Tarquinia Lido e lavora con regolare permesso di soggiorno in campagna e presso un agriturismo.
Lo scorso inverno Samia ha frequentato assiduamente le lezioni e le esercitazioni del corso d’italiano e quando, dopo la lezione dell’8 marzo dedicata alla Festa della Donna, ha portato in classe la sua “torta mimosa” abbiamo capito di essere in presenza di un vero talento culinario. Così quando Vittoria per la seconda volta ha invitato Semi di Pace a presentare dei candidati al Divin Mangiando, abbiamo proposto a Samia di partecipare e lei l’ha fatto con entusiasmo e grande emozione.
Il nostro obiettivo quest’anno era vincere, per attirare l’attenzione dei nostri concittadini sulla bellezza e la ricchezza che i nostri fratelli tunisini portano alla vita della nostra comunità con il loro lavoro, con le loro tradizioni e i loro costumi ricchi di storia e di poesia.
Con l’aiuto del nostro socio volontario Massimiliano Dioguardi, cuoco professionista, abbiamo messo a punto con Samia le necessarie varianti della ricetta per adattarla alla tradizione locale, prevedendo di sostituire gli spinaci assenti nel nostro orto estivo con altre verdure a foglia e i pistacchi con le nocciole della Tuscia. La ricotta è stata il punto di forza della ricetta, l’ingrediente che unisce la nostra terra a quella di Samia anche dal punto di vista della contaminazione linguistica: alriykuta in arabo, rigouta in Tunisia.
Samia ha vinto e le bellissime foto scattate da Vincenzo Quondam, fotografo ufficiale della manifestazione Divin Mangiando – lo ringraziamo per avercele donate – che la ritraggono così serena, composta ed elegante con i begli occhi che splendono di gioia e di emozione nel viso incorniciato dal velo insieme all’immagine fresca e pulita della sua Tajine sono un messaggio eloquente: il passato diventa presente grazie a un profumo e a un sapore. Il sapore e il profumo della tajine-madeleine liberano il ricordo, riannodano il passato con il presente: la memoria è vita, la vita è memoria.