Riceviamo dal Codacons Civitavecchia e pubblichiamo
Il Codacons ha inoltrato alla Procura della Repubblica di Viterbo un esposto denuncia per chiedere di accertare e verificare la possibilità di configurarsi di fattispecie quali reati ambientali, anche previsti dall’articolo 734 c.p. relativamente alla distruzione o depauperamento di bellezze naturali, nonché la violazione dell’art. 32 della costituzione e concorso nei suddetti reati, nella realizzazione del progetto che prevede l’utilizzazione di un tipo di torri alte ben 250 mt. tra i territori di Tuscania e Tarquinia portandone la loro visibilità da gran parte della costa sino al lago di Bolsena.
Si vuole scongiurare la realizzazione di un tale progetto, così come accaduto in vari territori italiani, come ad esempio nel Mugello, dove i Comuni sono riusciti a sventare la messa in atto di progetti scellerati per il territorio.
Si tratta, nel caso di tarquinia e Tuscania, di un progetto di forte impatto ambientale e paesaggistico derivante al territorio della Tuscia e notevole consumo di suolo con sacrificio di terreni agricoli e la definitiva alterazione dell’antico territorio di Tuscania e dell’intera Maremma Viterbese da cui conseguono danni ingenti all’integrità del contesto ambientale, paesaggistico, agricolo e con vocazione turistica. Il grande bagaglio storico che questi territori portano con se hanno spinto molti storici attuali a definirle come le città più importati dell’intera Etruria. Basti rammentare zone di ampio interesse storico – culturali quali il Duomo di Tarquinia, la Chiesa di Santa Maria in Castello, la Necropoli, il Palazzo Vitelleschi, la Riserva naturale Salina di Tarquinia, il Castello del Rivellino nonché la Fontana delle Sette Cannelle (nota anche come Butinale).
Ad oggi, e da come si apprende da notizie di stampa, sembrerebbe che la Regione Lazio abbia già espresso il proprio parere favorevole, arrivando così ad approvare un progetto che danneggerà sotto vari profili paesaggisti – ambientali l’intero territorio ed il tutto, sotto l’attonito silenzio di chi, quotidianamente, vive le terre interessate, laddove sembrerebbe si sia si è in assenza di studi e rilievi da parte delle Autorità di vigilanza, relativamente alle ripercussioni di impianti di tale portata sulla salute degli abitanti delle zone interessate per il rumore, la sicurezza e il c.d. flickering (ossia l’alternanza luce-ombra legata al passaggio delle pale di fronte al sole), nonché sugli ingenti danni sull’ecosistema e la fauna, per l’impatto di tipo fisico-chimico, relativo alla acidificazione ed eutrofizzazione dei terreni, all’emissione di sostanze inquinanti nonché danni sulla cultura e la bellezza del territorio per l’impatto visivo che si ripercuote negativamente sul patrimonio culturale, archeologico e turistico.
E’ per questo che l’Associazione richiede il sollecito intervento dell’Autorità giudiziaria, a tutelare l’interesse dell’intero territorio interessato e della collettività al godimento delle bellezze naturali, ivi comprese anche quelle panoramiche, considerati come quadri naturali specie dai belvedere.
A breve saranno disponibili, sia presso la sede di Civitavecchia che sul sito del Codacons, i moduli di adesione tramite i quali i cittadini dei Comuni interessati potranno costituirsi parte offesa insieme all’Associazione.
Codacons Civitavecchia