Era praticamente l’alba quando le luci dell’ufficio elettorale si sono spente, dopo una giornata di spoglio intensa, non priva di colpi di scena.
Ad uscirne vincitore è Mauro Mazzola, che evita anche il turno di ballottaggio e si avvia ad iniziare altri cinque anni da primo cittadino grazie ad una percentuale del 50,76% dei voti (i dati, ancora non ufficiali, diffusi in nottata parlano di 5.254 preferenze). Un dato cui si è giunti dopo un pomeriggio altalenante – Mazzola è stato a lungo sul filo della maggioranza assoluta, sino a circa le 19 e 30, quando sembrava anche sopra il 52% – ed una serata piena di dubbi, possibili colpi di scena, tanta confusione e qualche polemica.
Attorno alle 23, infatti, sono iniziate a circolare voci secondo cui alcuni errori nei dati utilizzati sino ad allora avrebbero variato l’effettivo risultato, mettendo in dubbio la vittoria al primo turno del sindaco uscente e riaccendendo le speranze dei rivali nel ballottaggio. Per oltre un’ora regna la confusione, con i rappresentanti del centro sinistra che, abbandonata una festa già iniziata, tornano nei seggi per tentare di capire la situazione.
Nella notte arriva la conferma che, pur se con scarti minori, Mazzola supera il quorum per l’elezione, ma tra gli sfidanti non manca qualche perplessità ed alcuni, lasciando il seggio, affermano chiaramente di non volersi arrendere.
Tornando ai risultati, Alfio Meraviglia si ferma poco oltre il 27% (2.805 voti), con Minniti al 7,70% (797), Celletti al 5,34% (553), Cesarini al 5.06% (524), Marzoli al 3,01 (312) e Calisti all’1,01% (105). Tra le liste, PD sopra al 28% (2748 voti) ed affermazione decisa della lista Mauro Mazzola Sindaco (1022 voti); si difende il Pdl (993), davanti a Polo dei Moderati (980), Polo di Centrodestra (791), Udc (702), Terzo Polo (692), Movimento 5 Stelle (508), Spazio Aperto (450), Polo Civico della Sinistra (281), Per il bene di Tarquinia (279), Autonomia del territorio (180), Fiamma Tricolore (78) e Tarquinia Terra Nostra (32).
Salvo variazioni tra questi dati ufficiosi e quelli che, nella giornata di martedì, diventeranno ufficiali (e i possibili svarioni dovuti alla stanchezza di chi scrive, dopo un’intera giornata e nottata tra seggi ed ufficio elettorale), la maggioranza dovrebbe comporsi di 6 consiglieri PD, 2 della lista Mauro Mazzola Sindaco e 2 del Polo dei Moderati.
All’opposizione, quattro rappresentanti della coalizione che sosteneva Meraviglia (oltre al candidato sindaco, un consigliere del Pdl, uno dell’Udc ed uno del Terzo Polo), uno del Polo di Centrodestra (il candidato sindaco Minniti) ed uno del Movimento 5 Stelle (il candidato Celletti).
Un primo sguardo alle preferenze fa saltare all’occhio i risultati di Memmo Ranucci – quasi a quota 500 voti – e Sandro Celli, che supera le 400. Bene Enrico Leoni, attorno alle 270 preferenze. A destra, exploit di Catini, attorno ai 200 voti personali; nel Pdl, testa a testa Maneschi-Gambetti: i quattro voti che li dividono consentono al primo di mantenere il suo posto in consiglio comunale.