Si svolgerà sabato 7 dicembre alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze Santa Croce del Comune di Tuscania la presentazione del libro ”Matti persi – Matti ritrovati” per sostenere le attività dell’AFESOPSIT (Associazione famigliari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia).
“Il libro – spiega Luca Piras – è il frutto di una lunga ricerca storico-sociale condotta con le colleghe e i colleghi Roberto Lorenzini, Cesare Naticchioni, Anna Rita Sgamellotti, Gino Civitelli, Federica Carboni, Giovanna Chiarini, Gilda Nicolai, e Angela Scorzino. Il ricavato della vendita dei libri sarà interamente devoluto al’ AFESOPSIT (Associazione famigliari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia). Con questo libro abbiamo voluto documentare il percorso estremamente emblematico della psichiatria in Italia fornendo un’analisi, sinora mancante, sulla storia della psichiatria in questo territorio, dando così anche uno spunto di riflessione sugli gli attuali problemi e le possibili soluzioni riguardo all’operatività dei servizi odierni”.
Il libro si articola in tre parti più un DVD allegato. La prima narra la storia di tre pazienti del viterbese (a Tuscania, a Piansano e a Fabbrica di Roma), mettendo in evidenza la vita del malato all’interno della società prima del manicomio, l’esperienza del manicomio; il ritorno a casa e la realtà dei servizi assistenziali e delle famiglie. La seconda parte del testo analizza le fonti storiche rinvenute nell’Archivio Storico della Provincia di Viterbo che documentano la quantità degli internamenti per motivi psichiatrici adottati nel periodo 1927-1978 cioè prima del varo del Servizio Sanitario Nazionale e quindi dell’avvio degli attuali servizi territoriali dell’ASL per la salute mentale.
La terza parte raccoglie le testimonianze fotografiche relative alle storie raccontate e al manicomio di Siena “San Nicolò” dove furono rinchiusi i protagonisti. Nel Dvd allegato al volume sono raccolte le interviste video a due ex internati dell’ospedale psichiatrico di Siena e il filmato del loro recente viaggio a Siena per rivedere insieme i luoghi dove erano rinchiusi.
“Credo che sia un’opera utile non solo agli operatori psico-sociali e della salute mentale – conclude Piras – ma anche, per lo stile semplice e narrativo adottato, ad ogni cittadino: sia per fargli conoscere il ruolo storico svolto dalla Psichiatria in questo territorio e sia per permettergli di sostenere chi, come l’AFESOPSIT, è impegnata attualmente sul fronte non istituzionale della salute mentale”.