Riceviamo e pubblichiamo
Sull’Arsenico il Sindaco Mazzola si è giocato la sua partita nel risiko del mandato elettorale, visto che poteva ma non ha voluto mettere in previsione di spesa un dearsenificatore, nonostante abbia avuto la disponibilità economica di 14.500.000 euro di fondi Enel. Di questi soldi nulla è stato speso per la voce più importante, la salute e l’ambiente, ma molto è stato investito in opere di cui la storia non sentirà la mancanza.
Il Tar respinge il ricorso del SIB ma senza entrare nel merito della questione; la sentenza è visibile sul sito web e chiarisce anche i motivi per i quali stiamo preparando il ricorso al consiglio di Stato, come già fu impugnata un anno fa l’ingiusta ordinanza sindacale che imponeva a tutte le imprese della filiera alimentare di dotarsi in proprio di un dearsenificatore.
Sull’opportunità del ricorso al Tar oggi e a quello del consiglio di stato domani non abbiamo dubbi: il sindacato di una categoria questo lo deve fare, come da statuto, per tutelare e difendere gli associati, in questo caso tutte le industrie alimentari del comune di Tarquinia. Il comune di Tarquinia spende soldi per difendersi da un ricorso? Certamente nessuno avrebbe speso denaro, se il comune stesso avesse provveduto a dotarsi di un dearsenificatore, facendolo oggi, solo dietro contestazioni e ricorsi amministrativi.
Noi la battaglia l’abbiamo vinta eccome! Oggi Tarquinia lido non ha l’Arsenico. Il nostro ricorso è stato importante e i suoi benefici sono ora di tutti i cittadini, visto che sono stati proprio i provvedimenti inviati al tribunale a consentire di avere a Tarquinia lido acqua nei limiti di legge. L’utilizzo delle acque del pozzo del Torraccio ha abbassato il livello di Arsenico nelle acque della zona; ci chiediamo a questo punto, perché il comune di Tarquinia non lo abbia fatto da sempre, invece di aspettare il nostro ricorso al tribunale del TAR.
Ci auguriamo che la protesta forte che i cittadini stanno muovendo ad ogni livello sull’arsenico sia una lezione importante che la politica dovrà incassare, per imparare che per salvaguardare la salute e l’ambiente, occorre mettere in campo la prevenzione primaria (evitare insediamenti ed esposizioni a rischio), che dipende ogni giorno da una ferrea volontà politica di realizzarla, in ogni deliberazione.
Vice Presidente Regionale del SIB Lazio
Marzia Marzoli