di Fabrizio Ercolani
Con la conclusione della stagione estiva la Guardia Costiera traccia un bilancio della campagna “Mare Sicuro 2013”. A spiegare le attività svolte è il comandante della Direzione Marittima del Lazio C.V. (CP) Giuseppe Tarzia. “Di particolare rilievo è stata l’attività espletata lungo il litorale di giurisdizione del Comune di Tarquinia –spiega – che ha permesso di rilevare diversi abusi in danno del demanio marittimo, con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 5 gestori di strutture balneari per la violazione dell’art 1161 del Codice della Navigazione per occupazione abusiva ed innovazioni sul demanio non autorizzate. Nell’ambito della suddetta attività investigativa sono state riscontrate diverse irregolarità sui procedimenti amministrativi istruiti dall’Ente gestore per il rilascio dei titoli concessori configurando le ipotesi di reato cui all’art. 323 C.P. per abuso d’ufficio da parte dei responsabili del settore demanio del Comune di Tarquinia”.
Il personale impiegato nell’operazione “Mare Sicuro”, nell’ambito dell’attività di pattugliamento programmata, ha inoltre effettuato molteplici controlli attinenti il regolare funzionamento di alcuni impianti di depurazione e di sollevamento. “Per quanto concerne le segnalazioni di presunti inquinamenti in mare, con particolare riguardo al litorale di Tarquinia, sono state effettuate specifiche missioni navali in cui è stato previsto l’imbarco dei tecnici del Laboratorio di Ocenanologia Sperimentale dell’Università della Tuscia. Un ausilio e un supporto tecnico necessario per il campionamento e la discriminazione, “real time”, dell’eventuale fenomeno inquinante. Al termine dei controlli, è stato comunque possibile accertare che gli eventi segnalati erano principalmente dovuti a fenomeni e agglomerati di fioritura algale”.