Riceviamo e pubblichiamo
“Da che pulpito viene la predica. Mazzola in un’intervista tragicomica in pieno stile Beppe Grillo gioca con i numeri dispensando voti a destra e a manca, ma dimostra ancora una volta di saper fare le somme solo quando gli conviene e di non conoscere la storia”.
Marcello Maneschi consigliere di minoranza propone la pagella del primo cittadino. “Se a me dice che non sono pervenuto durante il mandato amministrativo, i cittadini si saranno sicuramente accorti, il referendum docet, che ad essere stato completamente assente è proprio il sindaco a causa di una politica inefficiente, inconcludente e solo fatta di promesse mai mantenute”.
Maneschi parte con il primo voto. “Visto che siamo in spirito natalizio dove prevale la bontà di animo, mi sento di dare un bel 10 al primo cittadino per il suo strenuo attaccamento alle poltrone, sì al plurale perché una non gli era più sufficiente. Peccato che quel bel voto va a fare media con un non classificato in tutti i settori ad iniziare da quello ambientale. I cittadini si ricorderanno come nel 2007 fu eletto grazie ai voti del comitato no-coke dopo avere promesso loro che non avrebbe mai accettato alcuna forma di compensazione. Dopo aver preso lo scranno, in barba alla volontà popolare si è tuffato al tavolo delle trattative. Perché non ci fa un elenco dettagliato su come sono stati spesi quei fondi? Invece di puntare su occupazione e sviluppo, investendo ad esempio in un polo di trasformazione dei prodotti agricoli, ha tempestato Tarquinia di fioriere, marciapiedi, aiuole e lampioni che hanno solo prodotto un aggravio dei costi di gestione e manutenzione per il Comune”.
Maneschi continua l’affondo. “E sui 5mila posti di lavoro promessi nel 2012 in campagna elettorale? Il Sindaco forse è abituato a moltiplicare per mille tutto quello che fa, così vestendosi dal miglior illusionista 5 posti li fa sembrare 5mila. Inoltre mi domando se il primo cittadino conosce il significato della parola turismo. Turismo, caro sindaco, non vuol dire incentivare la chiusura di tante attività commerciali soprattutto nel centro storico per tassazioni ai massimi storici, garantendo così ai visitatori di ammirare un’infinità di serrande abbassate. Un altro punto su cui eccelle è il dialogo con i cittadini e con la minoranza. Più volte ho chiesto di aprire un tavolo permanente su commercio, turismo e sviluppo del lido ma lei non ha voluto mai aprirsi, ignorando qualsiasi suggerimento, forse perché già impegnato su tanti tavoli con risultati ben evidenti vedi autostrada, ospedale, Talete e così via”.
Maneschi chiosa ironicamente. “Mi stupisce la sufficienza striminzita data alla sua segreteria. Evidentemente all’interno del partito non conta più nulla, Non vuole le primarie e gliele fanno, non vuole la crisi dell’agraria ed il suo partito fa cadere l’amministrazione Blasi, tesse le lodi dell’ospedale ma il suo segretario ne segnala pubblicamente alcune criticità che potrei anche condividere. Caro Sindaco stavolta non siamo su Scherzi a Parte; a meno di una sua clonazione, la sua carriera politica volge al termine e da molti sarà ricordato come il peggior sindaco del dopoguerra. Sarà dura per chiunque fare peggio e ci vorranno decenni per risollevare le sorti della città”.