Riceviamo e pubblichiamo
“A questo punto non saremo noi che potremo fermare la realizzazione dell’autostrada da Civitavecchia a Tarquinia, ma chiediamo comunque che i cittadini siano ascoltati e che vengano accolte le osservazioni che sono state sollevate”.
A parlare è il consigliere del Popolo della libertà Marcello Maneschi, che dopo la presentazione del progetto del tratto autostradale, rinnova, anche a nome del collega consigliere Silvano Olmi, tutte le sue preoccupazioni circa i lavori che stanno partendo.
Maneschi stila un elenco di interventi che, secondo lui e Olmi, dovrebbero essere attuati.
“Prima di tutto – afferma – non è possibile che gli espropri avvengano a 2,5 euro al metro quadro, quando il valore di un normale terreno agricolo è tra i 4 e i 4,5 euro, sempre al metro. È quindi necessario che il prezzo di esproprio sia adeguato anche alle varie tipologie di terreni. In alcuni casi, infatti, si vanno ad espropriare dei terreni commerciali o con insediamenti artigianali e industriali. Non è possibile dare a tutti 2,5 euro al metro, tenendo conto, come detto, che si tratta di circa la metà del valore di un terreno agricolo.”
“Il tratto tra Civitavecchia e Tarquinia deve rimanere senza pedaggio – continua Maneschi – anche perché l’unica alternativa è rappresentata dalla litoranea che, già pericolosa, diventerebbe la strada della morte, come una volta era l’Aurelia.”
Inoltre, è da riattivare il vecchio ponte sull’Aurelia per togliere dall’isolamento tutta l’area della Farnesiana, dove ci sono centinaia di residenti.
Io e Olmi – sostiene Maneschi – eravamo e restiamo contrari a questo progetto. Per noi sarebbe stato meglio allargare e mettere in sicurezza l’Aurelia, lasciando una strada senza pedaggio, invece di dare alla Sat un’arteria sulla quale lo Stato ha speso tanti soldi pubblici prelevati dalle tasche degli onesti cittadini.”
L’ultima valutazione è per il sindaco. “Mazzola sulla questione autostrada non si è comportato in modo trasparente – afferma il consigliere del Pdl – Il progetto definitivo, arrivato in Comune durante l’estate, è stato tenuto quasi segreto e soltanto dopo l’esplicita richiesta di una commissione, avanzata da me, Olmi e Tosoni, è stato reso pubblico. Ma eravamo già in ottobre.
Il sindaco avrebbe poi dovuto mettere a disposizione dei cittadini e delle loro osservazioni un avvocato e gli uffici comunali, cosa quest’ultima che ha fatto solo pochi giorni fa e su nostra insistente richiesta. Avrebbe dovuto farlo mesi prima.
Di fatto, come si dice, ha chiuso la stalla quando sono usciti i buoi.”
Marcello Maneschi – consigliere comunale Pdl Tarquinia