(s.t.) Ho speso due giorni a provare a rendere per iscritto il pensiero che avevo in testa sull’attentato alla redazione di Charlie Hebdo, sul perché non ho voluto condividere qui o sui social network alcuno slogan o immagine virale. Poi ho letto questo (ed il link all’articolo originale che propone) e ho capito che non avrei mai saputo esprimere ciò che avevo e ho in testa con parole migliori.