Riceviamo e pubblichiamo
Da quando nel 2012 siamo entrati nelle istituzioni ci siamo resi conto del forte scollamento tra i cittadini e la politica locale, ed è proprio quest’ultima che ci sentiamo di incolpare per questa mancanza di partecipazione alla cosa pubblica. Approvare un bilancio previsionale a fine settembre ci sembra già una contraddizione: dall’inizio dell’anno l’amministrazione sta spendendo in dodicesimi del 2013, ciò significa discutere oggi di spese già fatte e progetti già iniziati. Ci piacerebbe una volta tanto assistere ad un processo partecipato, che inizia già dall’esercizio in corso per quello successivo, coinvolgendo le opposizioni ma soprattutto i cittadini alle scelte politiche. E non stiamo parlando di utopia, in quanto la buona pratica del bilancio partecipato è già diffusa in Italia dagli anni novanta, e oggi praticata da moltissimi comuni italiani e nel mondo.
Anche quest’anno ci troviamo davanti ad un bilancio di previsione “calato dall’alto”, dove la possibilità di apportare delle modifiche ragionevoli viene completamente annullata dal poco tempo disponibile per presentare gli emendamenti, solo dieci giorni, a fronte di centinaia di pagine da analizzare e studiare.
Questo bilancio 2014 sarà ricordato come il più “salato” di sempre. In un unico colpo l’amministrazione introduce la nuova tassa TASI sui servizi indivisibili (fissata al 2,5 per mille per le prime case, la più alta ammessa dalla legge), l’aumento dell’IMU sulle seconde case, e la tassa sui rifiuti TARI. Risultato: entrate tributarie per più di 13,6 milioni di euro, quasi mezzo milione in più rispetto al 2013, per un totale di bilancio di 33,7 milioni di euro, ovvero circa 6,7 milioni in più dell’esercizio 2013. Ci chiediamo come mai in un periodo di crisi come questa l’amministrazione aumenti la pressione tributaria, invece di limitare le spese: è facile garantire spesa corrente e investimenti se si aumentano le tasse!
Il discorso sui rifiuti merita poi un capitolo a parte. Siamo contro la TARI, un metodo di tariffazione ormai superato, che fa le spese di una cattiva gestione della raccolta differenziata, quest’anno aumentata soltanto dello 0,20%, arrivando al 45,20%. Vogliamo una tariffazione puntuale, che faccia pagare ai cittadini quello che effettivamente non differenziano. Volevamo incentivare il compostaggio domestico, ma la nostra recente mozione è stata bocciata dalla maggioranza, come pure il nostro emendamento al regolamento TARI che prevedeva l’aumento della percentuale di sconto sulla tariffa per chi fa uso di compostiere.
In questa previsione di bilancio non vediamo assolutamente una visione della città, e ritroviamo per l’ennesima volta tante belle parole che poi si traducono in nulla di fatto. Facciamo un passo indietro: anno 2012. E’ emblematico leggere la relazione previsionale e programmatica dell’anno 2012-2014 e trovare questi progetti altisonanti: energie rinnovali, sostenibilità ambientale, gestione avanzata dei rifiuti con obiettivo 65% entro il 2012, efficienza energetica, valorizzazione del borgo e dell’oasi della Saline, tutela dell’ambiente e della biodiversità.
Ma cosa è stato realizzato di questi obbiettivi? Praticamente nulla… Anzi, possiamo tranquillamente sostenere che la situazione ambientale, economica e sociale sia nettamente peggiorata. Nella nuova relazione previsionale e programmatica ritroviamo praticamente le stesse promesse e gli stessi progetti, un pochino rimescolati.
Marco Dinelli
Consigliere Comunale portavoce M5S Tarquinia