Riceviamo e pubblichiamo
L’assemblea svoltasi a San Sisto, con grande partecipazione di tutti i gruppi, il sindaco e soprattutto dei cittadini, avente ad oggetto la deliberazione con cui l’amministrazione comunale dichiarava la vendita della farmacia comunale, ha finalmente chiarito molti dubbi. Grazie al lavoro svolto dal M5S, il portavoce Francesco Corniglia, supportato dalle slides proiettate, è riuscito a chiarire ogni aspetto della vicenda.
La scelta di privatizzare la farmacia non è imposta dalla Corte dei conti e non è un costo per il cittadino, dato che la Farmacia paga un affitto ed in aggiunta fornisce un utile alle casse comunali; ma nasce da una precisa volontà del Sindaco Caci e della sua amministrazione, anche se non presente nel programma elettorale. Nonostante la totale sfiducia dei molti cittadini presenti e la verifica della fattibilità delle proposte migliorative presentate dal MSS che porterebbero un servizio pubblico notevole al cittadino, il sindaco e la sua maggioranza sono intenzionati a portare avanti quanto approvato in consiglio, anche perché la capacità amministrativa di questa maggioranza essendo ingessata da patti di stabilità e da dissesti di bilancio, non riesce a difendere gli interessi pubblici; preferisce, quindi, cedere al privato che può gestire in modo migliore ed offrire, non si sa quali, garanzie e servizi aggiuntivi ai cittadini.
Unica cosa non chiara è il riferimento, fatto dal sindaco, riguardo a delle irregolarità nei bilanci della farmacia. Noi diciamo e ribadiamo con fermezza che se ci sono delle responsabilità legali vanno segnalate alle autorità competenti senza sbandierarlo come maldestra giustificazione della scelta alla vendita. Non agire significa fare solo delle dicerie politiche. In conclusione il portavoce del movimento ha ribadito che: “Noi del M5s siamo dei cittadini, che scendono in campo perché nauseati dei continui balletti politici, in cui i vari attori di volta in volta si rinfacciano errori e colpe reciproche; coreografie che non aiutano ad affrontare i problemi ma che portano solo sterili polemiche e giustificazioni infondate. Il nostro obiettivo principale è partecipare alla gestione della vita pubblica per assicurarci che essa venga fatta nel miglior modo possibile, ed è per questo che vigileremo sempre; se non siete capaci di amministrare gli interessi pubblici vi dovete dimettere”. Confermiamo comunque che la farmacia deve rimanere pubblica al fine di salvaguardare interessi dei cittadini e non i profitti del privato, nessuno deve rimanere indietro.
Le proposte avanzate dal Movimento alle luce delle normative vigenti ed in prospettiva futura riguardavano l’apertura di un dispensario della farmacia comunale a Villa Ilvana, sede degli ambulatori dei medici di base; qualificare la farmacia comunale come “Farmacia dei Servizi” che con l’attuazione della “ricetta elettronica” potrebbe anche offrire una possibilità concreta di recapitare i farmaci a casa del malato. Il sindaco ha concluso ribadendo che comunque la farmacia resta in vendita, che è il consiglio comunale ha decidere e non i cittadini, che voterà contro la petizione presentata dal “Comitato giù le mani dalla farmacia” respingendo ogni ipotesi di referendum popolare.