Il M5S Lazio ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta in merito agli affreschi etruschi della tomba François a Vulci considerati unanimemente dalla comunità scientifica internazionale come una delle testimonianze più grandiose e significative della civiltà etrusca. Gli affreschi, rinvenuti nel 1857 nel territorio municipale di Canino, furono fatti staccare dai Torlonia, allora proprietari del fondo, e trasportati in uno dei palazzi della famiglia a Roma. Non sono mai stati esposti al pubblico (se si esclude la mostra presso il castello di Vulci per alcuni mesi del 2004) ma conservati in un magazzino seminterrato esposti alla luce a alla polvere.
Alla fine degli anni Settanta, una sentenza della Corte di Cassazione (n. 2284, Sez. III penale del 27 aprile 1979) censurava il comportamento dei Torlonia in merito alla conservazione degli affreschi e di tutta la collezione d’arte, concludendo che “un simile tesoro d’arte va difeso con la rigorosa applicazione delle leggi” e che “ il privato che abbia disperso o distrutto una cosa artisticamente protetta, e che non sia quindi suscettibile di riduzione in pristino, è condannato al pagamento in favore dello Stato di una somma pari al valore della cosa perduta o della diminuzione di valore subìta per effetto del suo comportamento”.
La sentenza non è mai stata applicata e ci risulta che gli affreschi giacciono ancora oggi ammassati insieme ad altre opere d’arte nello stesso seminterrato nonostante il codice dei Beni culturali e del Paesaggio (D. lgs 22 gennaio 2004, n. 42) all’art. 20 comma 1 stabilisca che “I beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione”.
Il M5S Lazio ha quindi chiesto ufficialmente a Nicola Zingaretti ed all’Assessore alla Cultura, Lidia Ravera, delucidazioni sulle intenzioni in merito alla mancata applicazione della succitata sentenza di Cassazione e delle leggi vigenti in materia di beni culturali e sull’intenzione di coinvolgere la Sovraintendenza dei Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale al fine di verificare lo stato di conservazione degli affreschi e tutelare, vincolare ed eventualmente valutare la possibilità da parte della stessa di comminare sanzioni in caso di inadempienze o manifeste violazioni al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Gli affreschi della tomba François appartengono idealmente alla comunità di Canino e il loro trasferimento ed esposizione nei luoghi d’origine costituirebbe un grande volano per lo sviluppo turistico, come sostenuto da tempo e con forza dal gruppo M5S di Canino.