Un viaggio nella Corneto del 1860, rivivendo in veste romanzesca un fatto di cronaca realmente avvenuto: è da questo spunto, nato da un’idea di Mario Merlini e sceneggiato da Piero Rosati, che riparte dopo la pandemia il teatro comunale Rossella Falk di Tarquinia. Sabato 23 e domenica 24 ottobre, infatti, il palco tarquiniese torna ad animarsi – e la platea a riempirsi, nel rispetto delle normative vigenti – per lo spettacolo “Luigi e Gertrude”, commedia tragedia in tre atti che racconta le vicende legate a un uxoricidio realmente accaduto è riportato per esteso sul libro “Mastro Titta, il boia di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stesso”, un testo ritrovato alcuni anni fa in una delle abitazioni in cui Mastro Titta è vissuto e a lui attribuito con notevole certezza. “Che il fattaccio sia vero – spiega Piero Rosati – ne è prova che anche il Pardi lo racconta cosi come è a lui arrivato dai racconti e dalle memorie dei tarquiniesi e di suo nonno, anche se con una versione dei fatti circa l’accaduto fortemente diversa da come raccontata da Mastro Titta”.
“Mi sono assunto la responsabilità – continua Rosati – di sceneggiare la versione più romanzata di Mastro Titta che si prestava meglio per struttura, clima complessivo e tinte, ad essere messa in scena”. La regia è affidata a Catia Manganelli, aiuto regia Maurizio Giacchini, musiche di Michele Mainardi, costumi e consulenze storiche Laura De Navasques, scenografie e ambientazioni Emilio Emiliozzi, assistente di scena Luisa Marzi, tecnico audio luci Antonio Pellegrini. Sul palco, gli interpreti saranno Piero Rosati, Catia Manganelli, Claudia Perugini, Laura Piroli, Sandra Pileggi, Roberto Antenore, Mattia Calefati, Federico Romagnoli, Americo Marini e Carlo Brignola. Gli spettacoli sono i programma sabato 23 ottobre alle 21 e domenica 24 alle 17: ingresso 7,00 euro, info e biglietti presso l’Infopoint di Tarquinia, necessario il green pass per accedere.