Luigi Caria confermato segretario provinciale del PCI di Viterbo

Si è concluso il congresso provinciale della federazione viterbese del Partito Comunista Italiano (PCI), svoltosi a Viterbo. Al termine dei lavori, Luigi Caria è stato riconfermato segretario provinciale. L’assemblea ha rappresentato un momento di confronto e discussione su tematiche politiche e organizzative, con particolare attenzione all’attuale scenario nazionale e alle prospettive del partito.

Ordine del giorno e referendum abrogativi

Uno dei punti centrali del congresso è stato l’ordine del giorno sui referendum abrogativi promossi nel corso dell’ultimo anno. Il PCI ha partecipato attivamente alla raccolta firme a sostegno di diverse proposte, in particolare su temi legati alla difesa della Costituzione e ai diritti dei lavoratori. La Corte Costituzionale ha respinto i quesiti relativi all’autonomia differenziata, decisione ritenuta un errore dal PCI. Sono stati invece accolti i referendum riguardanti la cittadinanza per gli extracomunitari, il Jobs Act, l’indennità di licenziamento nelle piccole imprese, i contratti a termine e la responsabilità solidale del committente negli appalti. Il congresso ha deliberato all’unanimità l’adesione del partito ai comitati unitari promossi dall’associazione “Attuare la Costituzione” di Paolo Maddalena e dalla CGIL, oltre all’impegno per la campagna referendaria a favore dei cinque quesiti approvati.

Dibattito politico e prospettive del partito

Nel corso del congresso si è discusso anche di tematiche più ampie, come l’attualità del socialismo, il ruolo del PCI all’interno della sinistra e il rapporto con i movimenti di lotta giovanili. Tra i temi trattati, la centralità della Costituzione, la difesa della democrazia e la necessità di un’organizzazione partitica capace di rispondere alle sfide del presente. Il congresso ha ricordato che sono trascorsi due anni dall’Assemblea Costituente di San Lazzaro di Savena, momento in cui si è deciso di rilanciare il PCI come soggetto politico autonomo. L’obiettivo resta quello di offrire un’alternativa strutturata all’attuale crisi del sistema capitalista, andando oltre una semplice posizione anticapitalista o antiliberista, ma rafforzando un’organizzazione comunista solida e radicata nel territorio.