Riceviamo e pubblichiamo
Ancora una volta la SAT non rispetta i residenti e li costringe a fare da “guardiani” del territorio. Nella variante al lotto 6A, presentata dalla SAT a febbraio, infatti, rimangono ancora le criticità contenute nel progetto dell’autostrada. La sottrazione di una strada statale importantissima come l’Aurelia, sarà un problema enorme, ma SAT cerca ogni volta di alleggerirsi dalla responsabilità di realizzare le complanari necessarie. Per questo è stato necessario che i cittadini inviassero nei termini prescritti, le relative osservazioni al procedimento di approvazione delle varianti del progetto definitivo autostrada A12, relativamente al lotto 6A tratto Tarquinia – Civitavecchia, comprese quelle sul Lotto 6B. Le osservazioni alla variate sono, ancora, rivolte alla mancata progettazione di una viabilità alternativa e continua necessaria alla ricucitura del territorio privato della SS Aurelia.
Le criticità per il Lotto 6A sono ormai patrimonio di tutti: in primis che sia stato progettato senza una viabilità alternativa a servizio dei residenti e senza un ponte alternativo a quello in uso alla SS Aurelia nella zona del Mignone; in secondo luogo che non prevede la realizzazione di idonee strade parallele all’asse autostradale, né tantomeno una viabilità continua tra i Lotti progettati, ma solo piccoli interventi di adeguamento della viabilità esistente. Nelle osservazioni è stato sottolineato che la viabilità alternativa inadeguata ai mezzi pesanti e agricoli metterà a rischio la sicurezza stradale costringendo i residenti ad allungare i tempi di percorrenza e a sostenere maggiori oneri economici, le stesse motivazioni che hanno portato i cittadini a sostenere il presidio in zona Farnesiana per oltre due mesi.
Pertanto per il Lotto 6A si chiede che la realizzazione delle complanari e del ponte sul Fiume Mignone, oggetto di variante, che avvenga contestualmente agli attuali lavori in corso, prima della chiusura degli accessi sulla S.S. Aurelia della strada vicinale Melledra – Farnesiana e quella di Pian Boaro, per evitare disagi e gravi problemi di sicurezza stradale alle comunità coinvolte. Per il nuove ponte sul fiume Mignone si chiede la realizzazione della Sezione tipo, ovvero una piattaforma pari a 7.00 m, invece di 5.00 m, al fine di garantire un franco di sicurezza adeguato al passaggio in contemporanea di mezzo agricolo e camion (uno largo 3.00 m, l’altro largo 2.50 m, con totale pari a 5.50 m). Si chiede il rispetto del principio di omogeneità tra le complanari proposte dalla variante, poste sul lato mare, di 7.00 m compresa la parte che riguarda il ponte alternativo sul fiume Mignone; per risolvere, seppur parzialmente, il problema del transito dei mezzi agricoli e dei mezzi pesanti a servizio delle aziende intorno al Fiume Mignone che ogni giorno hanno la necessità di raggiungere i fondi agricoli e le relative zone commerciali di scambio merci, oggi assicurato dalla SS Aurelia.
Per il Lotto 6B, sono state sottolineate le stesse problematiche a carico della viabilità complanare, insufficiente. Nel progetto presentato da SAT nel mese di Febbraio 2014 questo basilare principio di garanzia di un diritto fondamentale di mobilità non è stato garantito da inizio e fine lotto almeno in 4 punti:1) Al km 3 lungo il rettilineo di Pescia Romana 2) A km 17 lungo il tratto presso il fiume Arrone, 3) Al km 19 presso lo svincolo di Riva dei Tarquinia,, 4) Al km 23 lungo il rettilineo finale prima di Tarquinia. Il progetto presenta nel tratto lato direzione nord presso lo Svincolo di Riva dei Tarquini una viabilità continua ma sottodimensionata agli scopi dei flussi di traffico da sostenere, rimandando ad una esistente viabilità poderale. Nelle osservazioni si richiede la continuità garantita con una sezione stradale adeguata, secondo un percorso come rappresentato nelle tavole riportate. Al km 23 lungo il rettilineo finale prima di Tarquinia, è presente una interruzione lato direzione sud nel tratto in adiacenza all’ultimo rettilineo prima di raggiungere la fine del lotto presso l’attuale svincolo di Tarquinia Nord. Anche per questa criticità si richiede, di nuovo la continuità.
Nei giorni scorsi il Sindaco di Tarquinia si è recato al Ministero delle infrastrutture per sostenere la realizzazione del ponte sul Mignone, notizia più sconcertante, che rassicurante, visto che aveva più di una volta affermato che il problema del ponte era stato risolto. Mazzola continua a non voler ammettere che il mancato inserimento delle prescrizioni alla conferenza dei servizi, del 2010 è costato caro a tutti noi e che per questo ancora oggi nessuno può garantire che il ponte venga realizzato ora! Per il Bene di Tarquinia che da sempre denunciava la mancanza del ponte nel progetto esecutivo, ora non può che aspettarsi le scuse dal Sindaco di Tarquinia, che negava l’evidenza delle carte. Il Sindaco dovrebbe esercitare più incisivamente il ruolo di primo cittadino, con un’azione chiara, come un’ ordinanza di chiusura del cantiere, da lui stesso annunciata e mai formalizzata. I cittadini per sentirsi davvero tutelati hanno diritto ad avere certezze, non più istanze, promesse; tutto il resto somiglia più al solito asservimento ad un progetto oggettivamente pieno di criticità che però non si possono discutere a causa di un ordine di scuderia!
Per il Bene di Tarquinia