Camden è un passo più vicina dall’ottenere la propria Highline, del tutto simile a quella realizzata a Manhattan, che trasformerebbe un tratto di tre quarti di miglio di viadotti ferroviari abbandonati in una passerella verdeggiante.
A seguito di una competizione internazionale svoltasi in due fasi, Camden Highline – l’associazione di beneficenza che lavora per rendere il parco una realtà – ha scelto James Corner Field Operations per portare avanti la progettazione: si tratta dello stesso studio di progettazione che ha realizzato la High Line statunitense, trasformando un tratto della New York Central Railroad in una delle attrazioni turistiche più popolari di Manhattan.
Man mano che lo studio e la progettazione andranno avanti, si consulterà con la comunità locale al fine di, secondo il comunicato stampa, “creare un piano di progettazione inclusivo”. Una fase, questa, che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro del progetto; la New York High Line è diventata un catalizzatore per una rapida gentrificazione nell’area e occorre prestare attenzione per garantire che le esigenze della comunità locale abbiano la priorità mentre si progetta la Camden Highline.
Detto questo, la Camden Highline potrebbe aiutare in modo massiccio la ripresa dal COVID della capitale. Il sindaco di Londra Sadiq Khan lo ha definito “esattamente il tipo di progetto innovativo, sostenibile dal punto di vista ambientale e guidato a livello locale che potrebbe dare un contributo importante alla ripresa di Londra dalla pandemia”.
Oltre a ciò, il progetto promette di aumentare l’accesso locale allo spazio verde e fornire opportunità per la programmazione creativa. La High Line collegherebbe anche i quartieri, collegando Camden Town a King’s Cross attraverso un nastro di vegetazione e liberando spazio sul Regent’s Canal.
I vincitori del concorso hanno riunito un fantastico team di specialisti, tra cui vPPR Architects di Kentish Town, l’artista londinese Hew Locke, l’organizzazione di consultazione comunitaria Street Space e il designer di giardini olandese Piet Oudolf.