Riceviamo e pubblichiamo
“L’Università Agraria riscrive la sua storia”. Commenta così il presidente Alessandro Antonelli l’esito dell’ultimo Consiglio che ha approvato gli ultimi atti formali necessari alla nascita del primo impianto fotovoltaico realizzato sulle terre di tutti le proprietà collettive. “Una battaglia vinta. Contro i ritardi della burocrazia, contro l’assurda presa di posizione del MIBAC (ministero beni culturali). La costanza della REN Electron e i pronunciamenti del TAR hanno reso possibile un risultato senza precedenti. Cinque gli ettari coinvolti. Uno quello interessato dai pannelli fotovoltaici, per un impianto dalla potenza di poco inferiore al MW. Garanzie fideiussorie per lo smantellamento e lo smaltimento. Un gettito totale per l’Ente superiore a 515.000 Euro di cui 215.000 versati immediatamente. Una grande soddisfazione. L’impianto sito in località Vallilarda è già connesso ed è in funzione”.
“La terra dei cittadini di Tarquinia amministrata dall’Università Agraria produce energia pulita e garantisce un gettito economico importante – commenta soddisfatto il consigliere delegato Luigi Caria – Un passo strategico, concreto verso le rinnovabili. Una scelta in controtendenza proprio ora che il governo centrale ha soppresso gli incentivi, vanificando gli altri progetti che avevamo avviato a mezzo bando pubblico”.
“Unica nota stonata l’atteggiamento inqualificabile del PDL – conclude Luigi Caria – Hanno scelto di astenersi, nonostante l’impegno preso in sede di conferenza dei Capigruppo a votare favorevolmente. La spaurita pattuglia, solo tre consiglieri presenti, ha tradito la parola data, rinnegando le energie rinnovabili e risorse importanti per l’Ente che saranno reinvestite sul patrimonio dell’Università Agraria. La solidità della maggioranza ha permesso all’Ente di non perdere una simile opportunità”.