di Stefano Tienforti
Il conto alla rovescia è quasi scaduto: sabato 6 agosto – ma in Brasile sarà ancora venerdì 5 – si terrà la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, anticipata di qualche ora dall’avvio delle prime gare.
Un evento – quello a cinque cerchi – che va oltre lo sport, e che spesso ha segnato una svolta sociale, urbanistica ed economica per le città o i paesi che lo hanno ospitato. Ora tocca a Rio ed al Brasile, già reduce dai Mondiali di calcio di due anni fa, e L’extra, tramite due tarquiniesi nella terra verdeoro, Emanuele Marca e Niccolò Borzacchi, prova a sondare l’atmosfera ed a vivere in via indiretta il clima che si respira e si respirerà con l’arrivo del grande evento.
La prima chiacchierata la facciamo con Emanuele, in Sud America già da quattro anni e da due e mezzo residente a San Paolo, dove cura la gestione del network Diners per il Brasile. Il suo occhio sulle Olimpiadi, quindi, è relativamente esterno – a Rio, di recente, è stato solo come visitatore – ma anche da San Paolo Emanuele ha ben chiaro quale sia il clima con cui il Brasile si avvicina all’inaugurazione di sabato.
“Innanzitutto – ci spiega – dobbiamo contestualizzare questo evento nel momento della storia brasiliana in cui cade: un periodo di crisi spaventosa, per lo più causato dalle pessime politiche attuate dal precedente governo. Ora, con la sospensione da presidente di Dilma e la parentesi del recente governo Temer, sembrano esserci timidi segni di ripresa. Non che il nuovo governo non abbia lati negativi – e non è ben visto soprattutto per il fatto di non essere mai stato eletto da nessuno – ma è almeno riuscito a dare una raddrizzata al paese in termini di credibilità”.
“In questo clima – prosegue Emanuele – i Giochi sono una distrazione dalla grande confusione: sino a non più di tre mesi fa, anche a San Paolo, proprio di fronte all’ufficio in cui lavoro, ogni due o tre giorni c’era una manifestazione di protesta, con tanto di barriere di protezione per evitare guai peggiori. Ad attenuare il clima rabbioso non è certo l’avvicinarsi dei giochi: diciamo che il cambio di governo ha per ora calmato gli animi. Ma il Brasile ha una costituzione che rende il paese difficilmente governabile ed a rischio corruzione: la vera colpa di Dilma, spesso finita anche come capro espiatorio, è proprio non esser riuscita a svincolarsi da questo sistema”.
Ma torniamo ai Giochi: da visitatore, come hai trovato Rio? “Ci sono stato poche settimane fa – racconta Emanuele – e da turista mi è piaciuta molto: in vista delle Olimpiadi è stata, in particolare, fatta un’operazione di recupero di aree in precedenza abbandonate ed anche pericolose, dal punto di vista della sicurezza, restituite alla popolazione creando musei e aree pedonali. Ma i molti che conosco e che vivono quotidianamente la città mi parlano di grossi problemi logistici, con lavori molto lunghi, spesso in ritardo e non del tutto completati: più di uno mi ha confessato che, se potrà, “fuggirà” qualche giorno da Rio per evitarsi il caos”.
Il clima d’attesa, però, inizia a viversi, e lo si percepisce sotto molteplici aspetti, positivi e negativi. “Iniziano ad arrivare molti turisti e visitatori stranieri – spiega Emanuele – anche a San Paolo, pur se non nella misura vista nel corso della Coppa del Mondo di Calcio, quando anche qui si svolgevano parecchi eventi. Ma si inizia a vivere una preoccupazione per molti aspetti inedita in Brasile: quella del terrorismo internazionale. Qui ci sono molti problemi, ma quella degli attentati sinora non era mai stata una preoccupazione; ora un evento così globalizzante porta anche questo potenziale rischio, ed è percepito con forza: anche quello è un motivo per cui molti residenti, se possono, pensano di lasciare Rio durante i Giochi”.
E tu, da turista, tornerai a Rio per goderti un po’ del clima olimpico? “Non ho ancora deciso, a dire il vero. – rivela – Avrei voluto assistere alla cerimonia di apertura, ma quando – già sei o sette mesi fa – ho cercato i biglietti, non li ho trovati. Ed ora che ci sono riuscito, costano davvero troppo: l’equivalente di circa 1.500 euro! Alcuni miei amici andranno nel weekend di Ferragosto, forse vado con loro, ma va detto che, nel periodo dei giochi, costi dei voli ed affitti sono alle stelle: lo stesso appartamento che di solito prenotiamo quando andiamo a Rio, in queste settimane, arriva a costare dieci volte tanto”.
In attesa di scoprire se Emanuele andrà a viversi un po’ del clima a cinque cerchi – e pronti, ad ogni modo, a farcelo raccontare dall’altro nostro “inviato speciale”, Niccolò Borzacchi, che vive proprio a Rio – ci prepariamo a goderci lo spettacolo dello sport e di quel colorato mescolarsi di tradizioni e culture che è l’Olimpiade. Annunciando sin da ora che, nel corso dei Giochi, un’ulteriore chiacchierata con Emanuele ci spiegherà come è stato il suo impatto con il Brasile e come vive la sua esperienza a San Paolo.