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Riceviamo e pubblichiamo
Siamo la famiglia di Marco Perugini, il ragazzo tragicamente scomparso giovedì scorso a Soriano nel Cimino. Teniamo molto a che queste righe vengano pubblicate, nel ricordo e nel rispetto di Marco.
Capiamo perfettamente le necessità della cronaca, ma riteniamo doveroso chiarire con certezza e verità quanto effettivamente accaduto a Marco, smentendo alcune delle cose non veritiere che abbiamo, purtroppo, avuto modo di leggere in questi giorni.
Innanzitutto, Marco, nel momento in cui ha accusato il malore, non stava giocando a beach volley: la partita a cui avrebbe dovuto prendere parte non era ancora iniziata e lui non era nemmeno sul campo di gioco, bensì seduto al bar, come chiarito sia dai racconti degli amici e compagni che erano con lui, sia dal rapporto stilato dalle autorità.
Marco, inoltre, non era malato di cuore, come riportato erroneamente in alcune cronache. In passato aveva avuto un problema, per il quale era stato in cura da vari specialisti, e lo aveva risolto già da circa sei anni. Tanto che gli stessi luminari che lo avevano seguito gli avevano chiarito di poter tornare ad una vita normale, ed ad un’attività sportiva che praticava da anni per la quale, peraltro, aveva regolare tesseramento e certificazione medico-sportiva ottenuta dopo che da tutti gli esami del caso era risultato perfettamente idoneo.
Tanto dovevamo, nel rispetto di Marco ma anche di noi stessi: crediamo questa notizia fosse già così incredibilmente drammatica che non fossero necessarie ricostruzioni romanzesche per renderla ancor più mediatica.
Ringraziandovi per lo spazio concessoci, teniamo anche a ringraziare tutte le persone che, in questi giorni, ci sono state vicine, soprattutto gli amici di Marco e, in particolare, quelli di Viterbo, con cui ha condiviso gli ultimi anni.
Cordiali saluti
Achille, Annarita, Luigi e Francesca Perugini
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