
Riceviamo dagli studenti di tutte le età del prof. Maurizio Landi e pubblichiamo
Ai primi di aprile dello scorso anno moriva il professor Maurizio Landi. Una perdita dolorosa per tutti coloro che hanno avuto la fortuna e il privilegio di averlo conosciuto: studenti, colleghi, amici.
In un certo senso possiamo dire, senza ombra di retorica, che Tarquinia ha perso uno dei figli migliori. Un figlio acquisito, perché egli era nato a Roma e si era trasferito a Tarquinia negli anni settanta. Ma da quel momento ha condiviso con questa città i momenti più belli e significativi. Momenti belli e significativi che anche noi studenti abbiamo condiviso con lui, sia quando, con forbita competenza, esplicava il suo magistero di insegnante, sia quando, al di fuori dell’orario canonico delle lezioni, mostrava il suo temperamento affabile e gaudente, compagnone, nonostante l’apparenza seria e dottorale.
Per questo non ci mancano soltanto le sue lezioni, nelle quali cercava di coniugare sempre la storia, la letteratura, il latino con le istanze e le esigenze della complessa civiltà contemporanea, ma soprattutto la sua presenza agli eventi conviviali e alle occasioni extrascolastiche, ai quali partecipava con disinibita letizia.
Sappiamo che egli non amava le commemorazioni e che forse non avrebbe approvato questa nostra iniziativa, ritenendola, oltre che arbitraria, anche un po’ stucchevole e trombona. Ma, per una volta, abbiamo voluto disubbidirgli. Addio e un caldo abbraccio da tutti noi professore. Rimarrai sempre nei nostri cuori.
