Riceviamo e pubblichiamo
La presenza dell’arsenico negli acquedotti della Tuscia sembra destinato a durare ancora per molto tempo, malgrado le varie amministrazioni si diano da fare (più o meno) per portarlo a limiti “accettabili”. Tarquinia, per bocca del primo cittadino e dalla revoca dell’ordinanza di non potabilità, sembra aver risolto tale problema, seppure con gravi quanto ingiustificati ritardi e comunque riportando – almeno nel centro abitato ed al lido – a valori ammessi per legge ( rete idrica centro μg 8 per litro (valore medio) e rete idrica Lido μg 4 per litro, nel mese di giugno sulla base delle misurazioni della ASL VT).
Da tutto quanto precede sembrerebbe che la nostra amministrazione abbia fatto ciò che si doveva per rendere potabile l’acqua dell’acquedotto, anche accollandosi una spesa consistente per l’acquisto e l’istallazione del dearsenificatore presso il deposito centrale (oltre quello, pure realizzato, per la zona di Marina Velca).
Però, si c’è un però, vorremmo fosse chiarito un fatto. A fronte dell’istallazione del dearsenificatore, da notizie assunte, sembrerebbe che la concentrazione dell’arsenico nel centro abitato sia rimasta a 8 μg per litro. Se ciò fosse realmente vero si impone una domanda. A che cosa è servito spendere quelle centinaia di migliaia di euro per il dearsenificatore se la concentrazione è rimasta quella rilevata in precedenza ottenuta con la “miscelazione” dell’acqua di vari pozzi?
I più informati sostengono che ciò sia dovuto alla maggior quantità di acqua erogata nel periodo estivo che ha comportato l’aumento della portata in entrata nell’acquedotto comunale che, di fatto, ha vanificato il “lavoro” svolto dal dearsenificatore. Ammesso e non concesso che ciò sia vero mi chiedo: chi ha verificato il corretto dimensionamento dell’impianto istallato se non si è tenuto conto del massimo consumo di acqua nel periodo estivo, di fatto ben monitorabile in base ai consumi degli anni precedenti? Di certo non ci viene in aiuto la verifica mensile presente sul portale ASL VT in quanto – e dico stranamente – a tutt’oggi 25 luglio, non risultano pubblicati i valori riscontrati nello stesso mese nei comuni della provincia.
Poiché la questione arsenico, al di là delle chiacchiere di bar, non è mai stata trattata con la dovuta trasparenza e pubblicizzazione, mi rivolgo a chi meglio conosce la questione per invitarlo a chiarire alla cittadinanza come stanno realmente le cose e se risponde al vero il fatto che malgrado l’entrata in funzione del dearsenificatore non si è avuto alcun ulteriore abbassamento della concentrazione dell’arsenico rispetto ai valori riscontrati con la semplice “miscelazione delle acque di varie sorgenti.
Lettera firmata