Riceviamo e pubblichiamo
Egregio direttore,
i primi acquazzoni estivi, seppur contenuti per durata e quantità, hanno evidenziato una grave deficienza nella raccolta delle caditoie stradali, in particolare del centro storico, che risultano per la quasi totalità ostruite da detriti provenienti dai cantieri edili disseminati in varie vie, e per la cronica assenza di manutenzione.
La cosa di per se sembra di poco interesse ma se ci troviamo a percorrere le vie pubbliche durante la pioggia, ci rendiamo conto che le strade assomigliano a veri e propri torrenti rendendole, di fatto, impraticabili.
Poiché l’attenzione degli uffici non si è dimostrata sufficiente a rimuovere il problema, mi rivolgo alla sua testata per sollecitare l’assessorato preposto a programmare una pulizia straordinaria delle caditoie prima dell’arrivo delle grandi piogge, facendo sicuramente cosa gradita a tutti i cittadini appiedati e non.
Inoltre vorrei formulare un suggerimento. Perché a fronte dei permessi di occupazione di suolo pubblico finalizzati a interventi edilizi, oppure sui permessi medesimi non si pone la condizione, nei confronti dell’impresa, di provvedere dopo l’ultimazione dei lavori, a liberare i tombini dai detriti e dal terriccio proveniente dai cantieri stessi? Basterebbe far versare un importo cauzionale che verrebbe restituito dopo gli accertamenti da parte dell’ufficio, alla stregua dei ripristini stradali.
Salvo poi verificare che la pulizia delle caditoie non sia già ricompresa in qualche servizio attualmente dato in appalto a ditte private.
Dato che almeno questo inconveniente, a differenza di altri, è del tutto prevedibile e programmabile, ritengo un azione di prevenzione del tutto fattibile.
Non credo che anche per questo servizio sia necessario l’intervento della sempre presente Protezione civile. Lasciamola per le cose serie, auspicando che non sia necessario.
Un cittadino del centro storico
(Lettera firmata)