Riceviamo da Giorgia Pusceddu e pubblichiamo
Le pandemie nel nostro pianeta sono sempre esistite e anche se in questo periodo sono più frequenti è pur vero che l’essere umano, grazie al progresso intellettivo e tecnologico, dovrebbe affrontarle con razionalità ed intelligenza e non con confusione e angoscia.
Di fatto poi queste invasioni batteriche o virulente non riguardano solo le persone, ovviamente ci concentriamo su quelle che provocano danni diretti all’uomo, ma in realtà ce ne sono ogni anno in molti paesi e attaccano tutti gli esseri viventi, animali e vegetali.
Se approfondiamo un po’ e facciamo un piccolo passo indietro nel tempo, possiamo osservare che sulla Terra ci sono state molte malattie infettive, anche in forma epidemica, che hanno colpito duramente l’essere umano, come la Peste nera del 1300, il Colera del 1863, la Spagnola della Grande Guerra che contagiò mezzo miliardo di persone in tutto il mondo uccidendone da 50 a 100 milioni, il Tifo della Seconda guerra mondiale, l’Ebola del 1976, l’HIV (AIDS) del 1981 e la SARS del 2002 (costata, in termini economici, circa 30-50 miliardi di dollari), tutte epidemie che hanno fatto milioni di vittime e che per la maggior parte sono arrivate all’uomo da animali spesso amici, pensiamo ad esempio, l’H1N1 del 2009 meglio conosciuta come Influenza Suina o all’Aviaria.
Allo stesso tempo tuttavia, ci sono state e ci sono tutt’ora pandemie che interessano il mondo vegetale e sebbene siano state più pericolose per le vittime rispetto al Coronavirus per l’essere umano, non hanno mai creato tutta questa apprensione. La grafiosi, che ha attaccato le piante di olmo, (l’agente causale è il fungo Ophiostoma ulmi la cui diffusione è facilitata da coleotteri del genere Scolytus o del genere Pteleobius), si è sviluppata in molte occasioni e ad oggi ha ucciso il 100% di questa bellissima varietà di alberi che padroneggiava su tutta la penisola italiana. Il Cancro orticale del Castagno, la Cimice asiatica, fino alla Xylella, che si sta sviluppando ai giorni d’oggi; è un patogeno mortalmente dannoso per gli ulivi in tutta Europa, si ritiene che possa essere arrivato in Italia con l’importazione di alcune piante ornamentali provenienti dal centro dell’America e da uno studio dell’Università di Wageningen, in Olanda sembrerebbe stia causando un danno economico stimato in più di 20 miliardi di euro su Italia, Spagna e Grecia.
Ritornando ai danni provocati sull’essere umano e a quanto già detto, le principali cause sembrerebbero essere collegate alle zoonosi di origine selvatica, che causano ogni anno circa un miliardo di casi di malattie infettive. Circa il 75% di queste provengono dagli animali di cui il 60% sono selvatici introdotti nell’alimentazione di alcuni popoli. Addirittura si pensa che in futuro le malattie trasmesse da animali selvatici, potrebbero rappresentare una vera e propria minaccia per l’umanità. E se cosi viene individuata la provenienza bisogna anche capire come avviene la diffusione, ultimamente sembra accreditarsi l’idea che i cambiamenti climatici siano tra i principali responsabili, infatti a causa del mutamento del clima molti batteri e virus derivanti dalla Cina per esempio, si sono evoluti anche in Italia, soprattutto perché le nostre condizioni climatiche si stanno orientalizzando sempre di più creando un ambiente idoneo peraltro senza antagonisti.
E’ dunque la combinazione di una espansione commerciale e turistica e un impatto biologico consistente, dovuto principalmente ad una scellerata deforestazione, che ha innescato un meccanismo che ha fatto riapparire alcune malattie infettive che si pensava fossero debellate e ne ha addirittura fatte insorgere di nuove.
Perciò è facile capire che l’essere umano è la causa di tutti questi problemi che si stanno riscontrando ultimamente, dunque con la consapevolezza di ciò, si dovrebbe intervenire per cercare di evitare che queste complicazioni ci facciano arrivare ad un punto di non ritorno.
Tornando ad oggi e tenendo ben presenti le innumerevoli pandemie passate e quelle presenti, la vera domanda è: perché il Coronavirus oggi è trattato in un modo così tanto diverso rispetto alle altre malattie infettive? Peraltro il Covid-19 ha causato un danno in vite umane minore rispetto alle altre pandemie, forse è l’enorme danno economico, su cui tutti si soffermano, ad essere il punto cruciale.
Se così fosse sembra evidente che gli interessi economici siano più importanti della salute. Quello che è certo è che questa volta il nemico che ci troveremo di fronte non sarà così facile da sconfiggere, inoltre potrebbe agire con una velocità inaudita. Proprio per questo nel mondo scientifico avanza l’ipotesi che l’estinzione dell’essere umano sulla Terra, non sarà provocata da una Terza guerra mondiale, che potrebbe essere nucleare, ma probabilmente da una pandemia così aggressiva che non ci permetterà di combatterla, perciò da subito bisogna cercare di instaurare delle azioni preventive per impedire che accada quello che gli scienziati chiamano “Big One”.