Riceviamo da un gruppo di genitori e pubblichiamo
Siamo i genitori dei bambini di una classe della scuola primaria Corrado e Mario Nardi. Premettiamo che, con questa lettera, non abbiamo nulla da recriminare alle maestre, che mettono impegno e dedizione in ciò che fanno mettendo a disposizione anche i loro giga! Però scriviamo per rendere nota una situazione che ha dell’inverosimile, ma che, purtroppo, è realtà. Ci riferiamo alla Did (Didattica integrata digitale) offerta dalla scuola primaria di Tarquinia!
La Did si attiva quando gli alunni frequentano la scuola in presenza, ma alcuni di loro sono a casa in quarantena o isolamento. In questi casi si attiva la Did, in cui le maestre sono a scuola e si collegano online in modo da fare assistere alla lezione anche i bambini costretti a casa. Se non fosse che il collegamento internet funziona la metà delle volte.
Per assicurare che tuo figlio segua le lezioni anche da casa, e per garantirgli una continuità didattica, noi genitori passiamo tutta la mattina a sperare che ci sia la connessione e a tentare di collegarci con la lezione che si sta svolgendo a scuola. Spesso e volentieri senza riuscirci. E non per colpa delle maestre che, da quanto abbiamo appreso, spesso portano mezzi e sistemi di connessione anche privati, pur di dare una chances ai bambini a casa di collegarsi. Consumando, come dicevamo, i loro giga!
La segreteria della scuola, contattata, spiega che ci sono problemi tecnici che “si sta cercando di risolvere”. “Si sta cercando di risolvere”. Non è uno scherzo. Dopo due anni di pandemia, di divieti e di rinunce la scuola e il Comune non sono stati in grado di attivarsi per allestire tutto il necessario e garantire ai nostri figli la possibilità di frequentare la scuola anche da remoto. Dopo due anni, siamo ancora a questo punto. Non possiamo che esprimere rabbia e delusione, enorme preoccupazione per i nostri figli e una immensa stanchezza per tutto quello che dobbiamo fare nel tentativo di colmare le carenze del sistema.