Riceviamo dai genitori della classe 2D della Scuola Primaria, Istituto Ettore Sacconi di Tarquinia e pubblichiamo
Gentile Direttore,
ieri la classe 2D della scuola primaria di Tarquinia, Istituto Ettore Sacconi, in quarantena, ha rifiutato di collegarsi in Dad. Una forma di protesta contro la gestione caotica, finanche schizofrenica, della quarantena che ci è stata imposta.
Questa la nostra vicenda: l’ultimo giorno di presenza del gruppo classe risale al 27 gennaio 2022. Dopo un singolo caso di positività riscontrato in data 27 gennaio 2022, è stata disposta l’attivazione della DAD (Prot. 927 del 28 gennaio) con invito a eseguire tampone T0 (cioè subito dopo l’ultimo contatto con il caso positivo). Il 28 gennaio, dunque, tutti in Dad “in via precauzionale” con ritorno in classe il 31 gennaio a seguito dell’invio, da parte dei genitori, su richiesta dell’Istituto, di almeno il 70% degli esiti di tampone negativi eseguiti in data 28 gennaio (il T0 citato sopra).
Già questo provvedimento è difforme dalla normativa nazionale che prevede che, dopo un caso di positività, la classe rientri in classe senza passaggi in DAD, ma solo con l’esecuzione tempestiva del tampone. Comprendiamo comunque le intenzioni della scuola: di fronte alla difficoltà di effettuare i test in giornata e avviare le pratiche amministrative che ci esentano dalla DAD, accettiamo la sospensione temporanea della didattica in presenza.
I bambini si sottopongono al tampone T0, da cui non emergono altre positività. Sembra tutto risolto. Ma, domenica 30 gennaio, ahimè, veniamo informati di nuove positività tra i bambini della classe (fortunatamente nessuno dei positivi è colpito da una forma severa di Covid-19). Le regole sono chiare: al secondo positivo si va in quarantena dall’ultimo giorno di contatto della classe, per noi il 27 gennaio. Con comunicazione del dirigente scolastico del 30 gennaio 2022, attraverso la bacheca del registro elettronico, viene quindi disposto che “a causa del secondo caso di positività accertata, la classe dal 31 gennaio svolgerà le lezioni in DAD fino a nuova disposizione”.
Ci avviamo alla nostra settimana di quarantena, ma il 1 febbraio riceviamo una nuova comunicazione: “A seguito disposizioni del TOC, gli alunni della classe II D possono rientrare in classe con tampone T5 (cioè eseguito a 5 giorni di distanza dall’ultimo contatto, ndr) purché il 70% di alunni siano negativi”. L’atto non ha nessuna rispondenza con la normativa nazionale. Ma tant’è: di nuovo tutti in fila per il secondo tampone. Dal quale emerge una nuova positività.
Nel tardo pomeriggio del 1 febbraio, nella bacheca del registro elettronico arriva una nuova comunicazione: “In relazione al riscontro di positività in data 31/01/2022 è prevista disposizione di quarantena per 10 giorni con test di uscita”. Dieci giorni?! La normativa nazionale prevede la quarantena di 10 giorni dall’ultimo contatto, non dall’ultima positività emersa. Secondo la disposizione scolastica, la quarantena della nostra classe dovrebbe invece durare 16 giorni!
Pensiamo a una svista. Cerchiamo di contattare la segreteria scolastica per segnalare l’anomalia. Nessuno ci ascolta: “Scrivete”, ci dicono. E così lo facciamo, segnalando la cosa anche all’Ufficio Scolastico Regionale e al Provveditorato competente, quello di Viterbo.
Intanto decidiamo che per il 2 febbraio i bambini non si collegheranno con le loro insegnanti per la didattica a distanza. Sappiamo bene che i primi a perderci da questa iniziativa sono loro, i bambini, che in questi giorni sono stati vittime di decisioni astruse e improvvisate, ma sentiamo il bisogno di manifestare in qualche modo in nostro dissenso.
Finalmente, a metà mattinata del 2 febbraio, dopo le nostre ripetute proteste, la scuola corregge la sua errata comunicazione: “Il rientro in classe degli alunni è previsto lunedì 7 febbraio con tampone negativo”. Una indicazione esatta, dopo giorni (e comunicazioni) di totale caos.
In conclusione, manifestiamo la nostra fiducia nel corpo docente, che si sta impegnando in tutti i modi per rendere questo periodo il meno stressante possibile, ma non possiamo esimerci dal contestare la direzione dell’Istituto, che alimenta confusione e stress con decisioni che spesso appaiono arbitrarie e comunicazioni non chiare e spesso anche imprecise. Decisioni che coinvolgono centinaia di persone, tra genitori e alunni, devono essere prese con estrema attenzione e accuratezza, per evitare ulteriori situazioni di disagio, che già hanno duramente colpito bambini e famiglie.
Le presente lettera viene condivisa con la classe 2E, che ha vissuto una citazione molto simile alla nostra.
Grazie per lo spazio concesso
I genitori della classe 2D della Scuola Primaria, Istituto Ettore Sacconi di Tarquinia