Riceviamo e pubblichiamo
Ho avuto modo di trascorre alcuni giorni in quella splendida e solare zona della Sicilia Sud-orientale all’inizio di questo ottobre. Giornate passate a visitare il Teatro Greco di Siracusa, la valle dei Templi di Agrigento, la Villa del Casale di Piazza Armerina, senza tralasciare i luoghi di Montalbano magari accompagnati dai sapori dei cannoli di ricotta o dai profumi di una granita di mandorla. Ma ciò che più mi attrae è il barocco dei palazzi e delle chiese di città che ho trovato profondamente cambiate rispetto ad alcuni anni fa. Fra tutti Noto che ho rivisto per la terza volta e che mi emoziona sempre con rinnovato stupore.
Ma stavolta non è stato solo il restauro terminato della Cattedrale e la via dei palazzi barocchi con i famosi balconcini a impressionarmi favorevolmente. A Noto ho scoperto una città viva e vivace che ha capito che i visitatori che attira possono far da cassa di risonanza per spingere altri a visitarla.
In particolare mi ha colpito il sistema delle guide turistiche che si trovano all’interno dei luoghi di maggiore interesse culturale e che offrono la propria attività con visite ad offerta o a prezzi modici. Personalmente ho scelto di entrare nel Palazzo Nicolaci la cui ala principale è stata acquistata dal Comune dall’ultimo Principe di Villadorata. Qui ho potuto apprendere dalla guida, un ragazzo ben preparato, che questo sistema è svolto da una agenzia che si avvale della professionalità di giovani laureati.
Ogni viaggio, penso, serve a riportare a casa oltre la piacevolezza di ciò che si è potuto ammirare anche esperienze altrui che in qualche modo possano essere riproposti. Mi riferisco alla nostra Città che apre i suoi luoghi più particolari per alcuni giorni dell’anno solo nel mese di ottobre.
Che dire se anche noi riuscissimo ad intercettare fuori dal Museo Etrusco, prima o dopo la visita mordi e fuggi, i tanti visitatori con visite nel Centro Storico eseguite dai tanti giovani anche laureati che ci sono, magari organizzati in cooperative e supportati dai commercianti di Tarquinia?
Paolo Fiorentini