Riceviamo da Maurizio Guidozzi e pubblichiamo
Un altro pezzo di storia dello sport Tarquiniese se ne va. Ieri è arrivata la terribile notizia della morte improvvisa di Enrico Fanelli e per me è stata una coltellata al cuore, un dolore simile alla scomparsa dei miei fratelli.
Tanti momenti passati insieme nel mondo della corsa, i nostri primi allenamenti: ricordo fummo i primi a rompere il tabù di correre fuori dal campo sportivo in un periodo in cui chi correva per strada era visto come un marziano. Un rapporto profondo di stima reciproca, lui che riusciva con le sue semplici parole a farmi superare l’ansia che mi ha sempre accompagnato durante le nostre gare. Poi l’inizio dell’attività ciclistica, con Enrico che si inserisce molto bene nel nuovo sport. Qualche anno dopo abbraccio anche io questa disciplina ma non c’è mai stata storia, è sempre stato migliore… ma lui, prendendomi bonariamente in giro, mi diceva sempre: “Mi sto rifacendo di quando le prendevo nella corsa: in fondo in bici sei rimasto un buon podista!”. Il tutto ovviamente con il sorriso.
Per me era una roccia: ciclista, maratoneta, nuotatore, triathleta…….ma soprattutto AMICO. Mi mancherai tantissimo, ma mancherai a tutto il mondo dello sport Tarquiniese. Ciao Enrico.
Maurizio Guidozzi