Riceviamo e pubblichiamo
Caro Mauro,
ritengo doveroso rivolgermi a te con questa lettera aperta, dopo aver ascoltato in più manifestazioni pubbliche tue valutazioni sulla mia persona in qualità di funzionario comunale, ormai in pensione, che mi attribuiscono, seppure senza citare espressamente il mio nome, responsabilità in merito al fermo dell’urbanistica dovuto al mio comportamento di pubblico funzionario.
In quelle tue parole io mi ci sono riconosciuto appieno in quanto se quelle che tu chiami “colpe” riguardano il rispetto delle leggi nelle istruttorie delle pratiche urbanistiche a mia firma, ritengo che le tue affermazioni non siano altro che il riconoscimento della mia competenza professionale unitamente alla mia onestà intellettuale ed umana.
Del resto tale riconoscimento viene da molto lontano essendo io stato in quell’ufficio per quasi quaranta anni durante i quali si sono succeduti almeno cinque sindaci di tutto l’arco costituzionale, con i quali ho condiviso sempre onori ed oneri riferiti al mio settore, improntati al massimo rispetto reciproco.
Nell’ultimo tuo “discorso elettorale”, tenutosi nelle stupende sale dell’Hotel Brizi, mi hai anche rimproverato di essermi impegnato politicamente, inserendomi in una lista che forse non ti è gradita in quanto contraria a quelle che ti sostengono, per tentare di continuare a bloccare l’urbanistica del nostro territorio anche proponendomi politicamente agli elettori.
Della mia competenza e correttezza professionale potresti anche chiedere conto ai tuoi consulenti di fiducia che credo, conoscendoli, non esiterebbero a confermarti quanto essi stessi, in più occasioni, mi hanno riconosciuto.
Vorrei innanzi tutto rassicurarti che non ho intenzione di “rubare” posti a nessun politico, ma più semplicemente mettere a disposizione della città l’esperienza e le conoscenze tecniche maturate nel corso degli anni presso gli uffici comunali.
Di sicuro non condivido le ultime scelte urbanistiche sostenute dalla tua amministrazione, indirizzate essenzialmente alla grande speculazione edilizia, in quanto a mio avviso causerebbero semplicemente un danno irreversibile per il nostro territorio oltre che non essere di alcun aiuto alla ripresa economica della piccola e media imprenditoria locale che, anzi, si vedrebbe sopraffatta dai grandi gruppi immobiliari che inevitabilmente verrebbero ad imporsi sul territorio.
Detto ciò vorrei ringraziarti per ciò che hai detto nei miei confronti in quanto non può che onorare la mia persona e riconoscere un ruolo positivo ed indiscusso della mia professionalità.
Ti saluto con rispetto per l’istituzione che rappresenti e ti auguro una buona tornata elettorale.
Luigi Calandrini