Riceviamo da Arrigo Bergonzini e pubblichiamo
Scorrendo le pagine settimanali de lextra.news Tarquinia, che ricopre un ruolo informativo ormai insostituibile nella nostra Comunità soprattutto in questo periodo di depressiva mancanza dei normali rapporti interpersonali, ho appreso dell’Ordinanza n. 37/2020 del Responsabile del Corpo di Polizia Locale riguardante la modifica della viabilità in via Vecchia della Stazione.
Nelle premesse di detto provvedimento (scaricato dall’Albo Pretorio on-line del Comune) si legge testualmente che … la Via Vecchia della Stazione risulta strada priva di marciapiede con ridotta carreggiata nei due sensi di marcia, con numerosi accessi laterali ed ancora che la stessa … risulta essere strada di collegamento tra il Centro capoluogo e la Stazione FF.SS., venendo utilizzata dai pendolari che giornalmente si recano alla Stazione per recarsi al lavoro e frequentemente, dato l’orario, percorrono la Via …. ad una velocità elevata mettendo a rischio la pubblica incolumità. Ritenuto, quindi, di dover intervenire per la sicurezza dei residenti e dei pedoni, … che spesso utilizzano la strada per le loro esigenze, detta Via Vecchia della Stazione viene interdetta al traffico veicolare in entrambi i sensi di marcia.
Ad un lettore con animo malevolo le suddette motivazioni potrebbero apparire insufficienti o quanto meno tardive, considerato che le condizioni attuali della Strada in questione sono tali da molto tempo.
In tale logica, infatti, potrebbe apparire singolare che l’attuale provvedimento inibitorio della circolazione veicolare sia stato assunto per il fatto che i pendolari da tempo immemorabile utilizzano via Vecchia della Stazione per recarsi alla Stazione (nomen omen), magari qualche volta a velocità eccessiva perché in ritardo (dormiglioni) rispetto all’orario del Treno.
Poiché, invece, siamo disposti a riconoscere la generale “buona fede” dell’azione amministrativa, riteniamo (come pedoni frequentatori per diporto) di poter condividere entro certi limiti la pericolosità di Via Vecchia Della Stazione, ancorché tardivamente rilevata proprio in un periodo di assenza di traffico dovuto all’attuale lockdown da Coronavirus.
Tale vicenda amministrativa, però, può utilmente richiamare l’attenzione sui criteri e sulle condizioni di pericolosità del traffico, anche di natura pedonale e ciclabile, di tutta la zona interessata, che deve riguardare anche e soprattutto la principale via Porto Clementino, che dal Capoluogo conduce alla Stazione, con presumibile aggravio di autoveicoli anche a seguito dell’Ordinanza suddetta.
Il perimetro urbano di Tarquinia si estende fino alla Stazione, all’interno del quale ogni attività di transito sia veicolare che pedonale deve essere garantita nelle migliori situazioni di sicurezza.
E’ evidente come a seguito dello stravolgimento dei luoghi, determinatosi con la realizzazione del nuovo svincolo autostradale, le condizioni di sicurezza suddette siano quasi completamente sparite.
Di fatto ogni volta che qualcuno percorre a piedi o in bicicletta quel tratto di via Porto Clementino mette a rischio la propria incolumità. Non solo non vi sono marciapiedi (come argomentato nella suddetta Ordinanza) ma neppure barriere di protezione, in una situazione di gravissima pericolosità diffusa e facilmente rilevabile dalla comparazione delle mappe stradali precedenti con quelle attuali (streat view).
Tale situazione era stata fatta oggetto di specifico accertamento tecnico da parte dell’Amministrazione Mencarini, che aveva fatto propria con atto deliberativo la relazione dell’ing. Jafet Fattori ed aveva effettuato numerose contestazioni nei confronti della S A T p.a.
Il Sindaco Pietro Mencarini e l’assessore LL.PP. Laura Sposetti avevano inviato precise Note di contestazione per l’intervenuta modificazione dello stato dei luoghi in termini eccessivamente invasivi riguardo la zona urbana interessata dal vincolo P.A.I., senza che fossero stati forniti gli elaborati tecnici necessari al Comune, anche in funzione degli interventi di sistemazioni programmati per le questioni di pericolosità idraulica.
In particolar modo, però, era stata denunciata la situazione di estrema pericolosità viaria determinatasi sulla S.P. Porto Clementino a seguito dei lavori autostradali, per altro oggetto di variante in riferimento alla originaria previsione dello “svincolo”, apparentemente senza alcuna partecipazione decisionale del Comune, almeno per quanto è stato possibile reperire agli atti dell’Ufficio Tecnico.
Tutte le Note di contestazione sono state inviate, oltre alla SAT, anche alla Provincia, alla Prefettura, al Ministero ed alla Regione, permanendo l’attuale pericolosità dei luoghi nonostante le manifestate preoccupazioni e le paventate responsabilità di ordine civile e penale.
Certamente non è possibile da parte del responsabile del Comando Polizia Locale fare una Ordinanza di chiusura al traffico anche di via Porto Clementino, ma appare comunque necessario fare in modo che eventuali pedoni, ciclisti o conducenti di mezzi leggeri non debbano continuare a “rischiare la vita” nell’ipotesi di percorrenza di quel tratto di “strada urbana”.
La pubblica e privata incolumità va tutelata in tutte le situazioni possibili, attenendo non solo alle regole di buon funzionamento della attività amministrativa, ma anche alla credibilità della stessa.
Arrigo Bergonzini