Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Antonio Menegaldo
Quando nel luglio del 2012 mio figlio Marco mi chiese di collaborare con Massimiliano Coluccio nella riorganizzazione del settore giovanile dell’ASD Corneto Tarquinia – in piena autonomia nella organizzazione, nell’amministrazione e nella parte economica – soddisfatto di rientrare nel mondo del calcio lasciato come dirigente della famosa AC Antoniana, accettai con piacere.
La mia collaborazione con Coluccio iniziò organizzando la Segreteria, mettendo a disposizione la mia esperienza come ex dipendente bancario. Il numero esiguo di iscritti, circa 60, mi ha permesso di operare in tutta tranquillità: iniziammo a preparare un programma per i ragazzi lavorando in un nuovo, piccolo ambiente, caldo d’estate e freddo d’inverno, comunque separato dalla parte “senior” del Corneto Tarquinia. In tutti questi anni, ogni decisione è stata sempre presa con consultazioni da entrambe le parti, smussando ogni angolo per avere il miglior risultato e la spesa minore. Tutti i bilanci di questi tre anni sono stati chiusi in attivo, anche se di pochi euro, e in piena autonomia economica: il settore giovanile ha anzi contribuito alle spese generali dell’ASD Corneto Tarquinia con un discreto importo.
L’anno successivo i ragazzi sono aumentati a 119, con conseguente aumento delle entrate derivanti dalle quote sociali. Ci siamo permessi di dare un piccolo “rimborso spese” agli istruttori: rimborso in precedenza sempre promesso, ma mai mantenuto, come da loro confermato.
Durante il periodo estivo è stata costruita una nuova segreteria, realizzata la sala riunioni e sono state poste le basi per lo spogliatoio dei pulcini. Sono state effettuate varie manifestazioni con i Vigli del Fuoco, con la Protezione Civile e con la Polizia di Stato per insegnare ai ragazzi i loro doveri di cittadini, oltre a quelli da sportivi. Al termine dei sue anni calcistici sono state effettuati due bellissimi incontri con i ragazzi, ed ho provato una grande soddisfazione personale quando il Prof. De Paoli, noto esponente nazionale nel settore del calcio e rappresentante del Brescia Calcio, si è rivolto a me dicendo: “Complimenti per la segreteria. Se Lei abitasse a Brescia, sarei venuto immediatamente a cercarLa per portaaLa nel nostro sodalizio”.
L’anno successivo il numero degli iscritti è salito ad oltre 150 ed è in quel momento che, considerato anche l’aumento delle entrate per le quote versate, hanno cominciato ad allungarsi gli sguardi dei dirigenti del settore senior. All’inizio dell’anno corrente, disdicendo in modo autonomo quanto stabilito nella delibera del consiglio del luglio 2012, vengono tolte al settore giovanile due squadre e unificata la parte economica: di fatto, le iniziative promosse da Coluccio – che avrebbero dovuto essere portate a termine in modo sollecito prima dell’inizio dell’anno calcistico nell’interesse dei bambini e dei genitori – sono state approvate solo sulla carta, già che nulla è stato mai messo in opera, ad eccezione dello spogliatoio pulcini completato lo scorso Natale.
Venendo a mancare il principio della “autonomia” stabilito dal consiglio direttivo nel 2012, Coluccio ha rassegnato le dimissioni ed il sottoscritto avrebbe fatto altrettanto, se non fosse accaduto un episodio che mi ha fatto desistere. Un pomeriggio è entrato in segreteria un genitore con un bambino che piangeva a dirotto. Chiesto il motivo al papà, questi mi disse che il piccolo piangeva perché il fratellino maggiore aveva ricevuto un kit sportivo e lui no. Telefonai a Coluccio e decidemmo di dare anche al piccolo una maglietta: improvvisamente il pianto cessò e nella faccia di quel bambino apparve un sorriso più bello e splendente del sole che appare tra le nuvole dopo un temporale estivo. Mi si avvicinò e mi diede un bacino sulla guancia. Uscito dalla segreteria ho guardato le innumerevoli “gambette” dei bambini che giocavano e questo mi ha indotto a continuare ancora per un po’, almeno fino alla fine del corrente anno sportivo.
Mi sono sempre occupato della parte amministrativa e non sono mai intervenuto nel settore agonistico, neppure quando mio figlio è stato portato a conoscenza della sua esclusione come allenatore dal progetto Corneto Tarquinia un’ora prima della riunione in cui veniva presentato ai genitori il nuovo allenatore dei ragazzi da lui seguiti fino al termine di quella stagione calcistica. Purtroppo ora, per problemi di salute che comportano un lungo periodo di degenza, ho deciso di troncare questa mia collaborazione per non arrecare danni alla Corneto Tarquinia.
Un saluto a tutti i ragazzi del settore giovanile, un “grazie” a tutti i genitori che mi hanno sopportato, scusandomi se qualche volta sono stato un po’ brusco ed insistente nella richiesta di documenti, un “grazie” a tutti gli istruttori ed infine, per ultimo ma il più importante, a Massimiliano Coluccio, che mi ha permesso di rientrare nel mondo del calcio, con il quale ho collaborato in simbiosi e nel quale, almeno per quanto mi riguarda, ho trovato un amico.
Saluto anche il presidente Santori ed il sig. Leggiero, con i quali in tre anni ho avuto al massimo quindici incontri. Dall’alto dei miei 75 anni vorrei dare un consiglio ai dirigenti della Corneto: curate in modo particolare il settore giovanile e date modo ai ragazzi di entrare in prima squadra. Risparmiate i compensi dati a giocatori provenienti da altre squadre, ormai messi da parte dalle stesse, e fate un campionato nella categoria confacente alla qualità dei nostri ragazzi. Avrete più soddisfazioni morali, sportive ed economiche perché aumenterete il numero di spettatori paganti con incassi maggiori. Cercate uno o due bravi allenatori con esperienza avute in altre società. Valorizzate i nostri giovani.
Evitate che i nostri ragazzi più promettenti vadano a giocare in altre squadre di Roma (Federico Ventolini e Leonardo Pancotto), Civitavecchia (Alessandro Desini) o Viterbo, dove i nostri quattro Moschettieri – Alessio Marzi, Marco Scappatici, Kevin Capoccia e Simone Menegaldo – giocano nella Viterbese-Castrense, categoria Allievi Regionale girone B, unica squadra in tutti i campionati regionali (Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria e campionati “élite”, compreso il CND) a punteggio pieno, con 48 punti, 16 partite vinte, 13 punti di vantaggio sulla seconda, 63 gol fatti e solamente 8 subiti, meno dei portieri di Inter e Juventus in Serie A.
Saluti ed auguri di Buon Anno
Antonio Menegaldo