“Ho ancora una partita di scacchi aperta con lui, toccava a lui la mossa con il nero, ma oggi ne ha fatta un altra e giocherà ora in un altro mondo che lo accoglierà come un grandissimo musicista del’900 e del millennio”: Leandro Piccioni, compositore e musicista tarquiniese, ricorda con un messaggio su Facebook il Maestro Ennio Morricone, sotto la cui direzione ha suonato per anni e a cui lo legava, al di là del rapporto professionale, un rapporto di stima e vicinanza.
“Con Ennio dicevamo spesso che avevamo parecchie cose in comune. – le parole di Leandro – La musica, gli inizi con la tromba, il militare nella banda dei Granatieri di Sardegna, gli scacchi e la Roma. Parlavamo più spesso di scacchi e di calcio piuttosto che di musica, perché parlare di musica non c’era tanto bisogno”.
“Avevo l’onore di suonare la sua negli auditori più incredibili in giro per il mondo di fronte a decine di migliaia di spettatori e vivevo ogni volta la stessa meravigliosa emozione. Una volta, prima di salire sul palco mi disse che era sempre emozionato e teso come fosse la prima volta e questo mi confortava perché lo ero anch’io”.
“L’anno scorso, per via del suo fisico sempre più affaticato, decise di concludere l’attività concertistica, lasciandosi la possibilità di qualche evento particolare, che di certo lo avrebbe tenuto sempre attivo con la musica che avrebbe continuato a scrivere. L’ultimo concerto che abbiamo fatto è stato poco più di anno fa, il 29 giugno 2019 a Lucca. La notizia di stamani mi è arrivata come un fulmine sulla testa ed è di quelle che in vario modo ti cambiano la vita, ma purtroppo anche i grandissimi lasciano questo mondo e lui, tra i grandi, sarà sempre immortale per quello che di meraviglioso e indelebile ci ha lasciato”.