Riceviamo e pubblichiamo
Leggo le dichiarazioni di Paola Peruzzi e rimango sorpreso e deluso. Fare accuse pesanti, come quelle che lei rivolge a TUTTO il partito, mentre questo sta svolgendo una delicata fase di discussione è segno di poco rispetto, scarsa intelligenza politica e zero gratitudine. Dire che non si è cercato il confronto quando si è rifiutato ogni invito a riferire sull’attività amministrativa dell’opposizione consiliare e quando non si è risposto all’invito a partecipare alla Festa de l’Unità organizzato dal Circolo e dai Giovani Democratici è dire una menzogna.
Dichiarare che il nostro silenzio, dovuto alla necessità di rilanciare l’organizzazione e la proposta del Partito dopo una sconfitta dalla quale Paola Peruzzi non si può certo “chiamare fuori”, sia atto di cortesia o di “sostanziale accordo” con la Giunta Caci è un’offesa grave a me ma ancor di più al Partito che l’ha sostenuta e votata.
Ci informi piuttosto Paola Peruzzi su quali importanti risultati ha raggiunto con la sua condotta da membro dell’opposizione, quali dei documenti ai quali solo lei può accedere come consigliere ha trovato degni di iniziativa politica, quali proposte ha avanzato e quali rapporti con associazioni o partiti ha cucito o ricucito nel paese. Piuttosto che cercare alibi o sparare a zero contro il Partito che l’ha voluta e sostenuta con convinzione, ci informi su come ha aiutato anche un solo cittadino del Comune che la vede consigliere. Infine si informi sul fatto che il sottoscritto si è dimesso due giorni dopo l’elezioni Comunali e che la gestione del partito è stata lasciata ai giovani della Segretaria in coordinamento con la Segreteria Provinciale.
Valuti se, piuttosto che dichiararsi nuovamente indipendente, dopo averlo fatto sin dall’inizio della sua campagna elettorale (salvo poi continuare a presiedere il gruppo con i due eletti del Pd) non debba seguire il mio esempio e dimettersi a sua volta.
Gianni Petronio