di Fabrizio Ercolani
L’associazione Cavalli Alati dona all’ambulatorio di fisioterapia dell’area della riabilitazione una cyclette che servirà per tutta la riabilitazione dei pazienti ortopedici e neurologici ed anche di quelli post-infartuali per la riabilitazione cardiologica anche se estemporanea. “È con immenso piacere – afferma il presidente dell’associazione Renato Guiducci – che doniamo a queste valenti professioniste un macchinario che siamo certi risulterà molto utile. Per questo voglio ringraziare tutti i soci che hanno contribuito all’acquisto del macchinario, con la speranza che ogni anno si possa contribuire ad aiutare strutture d’eccellenza come quelle presenti nel nostro ospedale”.
L’associazione non è nuova a questo tipo di donazioni. A loro va il ringraziamento del personale medico e paramedico. “Non abbiamo parole per ringraziare Renato e tutta la sua associazione che ha compiuto questo piccolo grande gesto. Molte volte alle promesse non seguono i fatti, l’associazione Cavalli Alati invece ha mantenuto la parola in tempi brevissimi. – sostengono- Essendo una struttura nuova tutto il materiale che è posto all’interno è dovuto esclusivamente alle donazioni. Il nostro lavoro si basa molto sulla capacità dell’operatore ma tutti quelli che sono i supporti tecnici, quindi macchinari e quant’altro, completano ulteriormente tutto il ciclo e garantiscono risultati migliori”. La struttura, coordinata dal dott. Renzo Scolastici e diretta dal dott. Sandro Zucchi, è stata inaugurata nel novembre 2011 e può contare su di uno staff composto da 5 operatori più il coordinatore ed un fisioterapista. Ogni anno circa 400 pazienti transitano a livello ambulatoriale nel reparto per ricevere le cure necessarie. Le terapie variano da quelle strettamente di tipo ortopedico a quelle di protesiche e oncologiche sino ad arrivare alle cure necessarie nel post intervento. Inoltre viene svolta un’attività di gruppo sul paziente cronico.
“Per tentare di migliorare la qualità dei servizi offerti, rinnoviamo l’appello a tutte quelle associazioni ma anche agli enti pubblici che hanno fondi disponibili ad investire sulla salute dei pazienti. In prospettiva abbiamo due operatori che si stanno formando sulla riabilitazione del pavimento pelvico che può essere definita come un insieme di tecniche specifiche di tipo conservativo che hanno come obbiettivo la correzione di molteplici disfunzioni ed avere un macchinario adatto a tale scopo sarebbe un’eccellenza anche perché in provincia di Viterbo nessuna struttura ne è dotata”. Un appello che potrebbe essere raccolto nel breve tempo dal Presidente dell’Università Agraria Alessandro Antonelli.