di Fabrizio Ercolani
Quando la politica batte l’integrazione sociale. La città etrusca è stata scelta dall’Anpis (Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale, una associazione che ha quasi vent’anni e alla quale aderiscono 40 associazioni polisportive diffuse su gran parte del territorio nazionale e che progressivamente, si sono costituite come strumento di promozione sociale e di lotta alla marginalità adottato in diversi settori dello svantaggio psicosociale.
Le otto squadre provenienti da otto regione italiane – Campania, Puglia, Lazio, Marche, Umbria, Friuli, Abruzzo, Lombardia – hanno schierato in campo 110 ragazzi con disabilità mentale e psichiatrica o con problemi di dipendenze, che stanno seguendo un percorso riabilitativo all’interno delle varie strutture residenziali psichiatriche dislocate nel territorio italiano, accompagnati dai loro operatori. Tarquinia scelta come sede grazie anche alla collaborazione del Civico Zero Resort, in un Cardoni gremito in ogni ordine di posto: tante le persone che sono venute ad applaudire le gesta dei tanti ragazzi. E poi le telecamere de “La vita in diretta” pronte a raccogliere le emozioni dei protagonisti di un evento a caratura nazionale.
Infine la premiazione nella quale gli organizzatori hanno provato, invano, a chiamare i rappresentanti dell’amministrazione comunale. Un silenzio tombale per circa trenta secondi tra l’imbarazzo generale di tutti. Sindaco, Vicesindaco, Assessore allo sport, Assessore ai servizi sociali, semplici consiglieri. Nessuno e dico nessuno presente ad applaudire questi ragazzi. Tutti però pronti a farsi un selfie per dimostrare la loro presenza alla manifestazione del centro-destra. Evidentemente la militanza politica ha prevalso su valori ben più importanti. Evidentemente la frenesia di riempire un pullman che sarebbe rimasto semivuoto se non fossero arrivati rinforzi dai paesi limitrofi ha prevalso sull’inclusione sociale. Evidentemente il ruolo di amministratore pubblico non è stato ben compreso.
Non è una domanda ma una semplice e quantomai attuale constatazione di quanto avvenuto in questi giorni a Tarquinia. Tutti da Salvini, nessuno dai ragazzi affetti da varie problematiche che si sono fronteggiati nello sport che più amano: il calcio. Spalti gremiti, televisioni nazionali ed un unico ingiustificato ed ingiustificabile assente: l’amministrazione comunale. Una brutta caduta di stile e questo “L’altra domenica” non poteva esimersi dal sottolinearlo.