Riceviamo e pubblichiamo
“Ampliare i comparti agricoli serviti dall’acquedotto è una priorità dell’Ente. Portare l’acqua alla Roccaccia un obbiettivo concreto già oggetto di progettazione. Abbiamo già svolto riunioni con i soggetti interessati scegliendo la via del confronto e della concertazione. – esordisce dall’Università Agraria l’assessore al patrimonio Alberto Blasi – La strada tracciata è quella già praticata in altre aree oggi servite dall’acquedotto, ovvero realizzare il progetto in compartecipazione tra gli utenti e porlo all’attenzione dell’amministrazione comunale al fine di reperire e predisporre le risorse necessarie. Disponibilità in tal senso è stata già espressa dall’assessorato competente, dimostrando la sensibilità dell’amministrazione comunale su detto tema. Non vanno dimenticati infatti gli interventi già realizzati nelle zone denominate Argento e Farnesiana”.
“Fondamentale in questa fase la raccolta delle adesioni dei cittadini interessati, sottoforma di manifestazione di interesse, al fine di riscontrare se siamo realmente davanti ad una esigenza condivisa. I pozzi e le fonti da cui si attinge oggi nelle campagne soffrono in maniera drammatica le stagioni di siccità ultime trascorse, con l’abbassamento dei livelli e la concentrazione di sostanze nell’acqua residua – spiega Sara Torresi vicepresidente dell’Ente – Un problema, quello della scarsità dell’acqua, che incide sulla qualità della vita, e rappresenta il rispetto di un diritto fondamentale. In questa ottica l’Università Agraria ha inteso rendersi capofila di una simile progettualità ponendo in essere il primo stanziamento necessario. Ora spetta ai cittadini manifestare il loro interesse, i moduli per l’adesione sono reperibili presso l’ufficio URP dell’Università Agraria di Tarquinia”.