di Stefano Tienforti
L’amministrazione lancia la volata lunga: con Mazzola alla guida, la conferenza d’inizio anno diventa l’avvio ufficioso della campagna elettorale, a colpi di prestigiosi obbiettivi da realizzare, per quanto possibile, prima della scadenza fatidica di fine mandato.
E non sono tanto le dichiarazioni del sindaco sui risultati raggiunti, sull’aumento di visibilità della Città, sulla ventilata riapertura del pomodorificio, sulla rivendicata capacità di progettazione nonostante mille difficoltà – curioso che, elencandole, il primo cittadino vi metta anche l’affaire TorreValdaliga, con i cui introiti saranno finanziati praticamente tutti i progetti sbandierati in seguito dai suoi assessori – ad aprire la corsa alle urne per le amministrative 2012.
I colpi grossi escono dalle labbra e dalle mani, nemmeno a dirlo, di Memmo Ranucci – abile come pochi (di certo, in questo, il migliore tra gli uomini di giunta, e con ampio margine sugli altri) a capitalizzare i meriti politici – che snocciola tre o quattro progetti che, se portati a termine, varrebbero briscola alla resa dei conti elettorali.
Piscina, consegna del teatro e parcheggio a Valverde: tutti, rigorosamente, finanziati coi soldi derivanti dall’accordo con l’Enel, altresì detti finanziamenti per la servitù – mai nome fu più adatto – energetica. E la novità, vera, dell’incontro con la stampa è proprio qui: la linea dell’amministrazione Mazzola in vista del prossimo anno e mezzo è di determinata difesa (e fin qui nulla di nuovo) della scelta sul carbone, ma anche di condivisa rivendicazione di quella scelta. Per cui, nessuno più nasconde l’uso che si è fatto e farà di quel denaro, e anzi tutti parlano di introiti fondamentali per le opere cittadine.
La scelta in vista elettorale, insomma, è quella del tirar dritti, faccia avanti contro le polemiche, riaccese ultimamente in maniera vivace. Inizia Ranucci: “Non mi vergogno d’apparire nelle passate foto in cui manifestavo contro il carbone – dice l’assessore, chiaro riferimento agli scatti della manifestazione sull’Aurelia rispolverate, di recente, su Facebook – perché ero e sono tutt’ora contro la scelta del carbone. Così come, nella fase successiva all’attivazione della centrale, non mi vergogno d’esser d’accordo con la decisione d’accettare fondi per le servitù energetiche”.
Prosegue Mazzola. “Mai – attacca – ho detto in campagna elettorale che non avrei accettato finanziamenti per le servitù energetiche, nel caso in cui la centrale fosse stata inaugurata. Ho sempre affermato che avrei fatto il possibile perché quell’impianto non fosse riconvertito, e solo quattro mesi dopo l’attivazione ho firmato. Senza mai nascondermi, perché anche di fronte a membri del movimento No coke, ed in varie circostanze, anche in pubblico, avevo chiarito che, se non fossimo riusciti a fermare la riconversione, avrei preso quei finanziamenti”.
L’argomento, già sufficiente a sollevare vespai di polemiche per tutti i prossimi diciotto mesi, lo tocca anche il vicesindaco Serafini, che parlando del malcontento degli agricoltori spiega che “ce l’hanno con noi per il carbone, come se fosse colpa nostra. E invece è colpa del governo che l’ha scelta e inaugurata la centrale a carbone. Ed anche loro, visto che a quel governo hanno dato il voto!”.
Paradossale, perciò, che qualche minuto dopo, interpellato sull’argomento, mostri disponibilità a “un incontro pubblico per unire gli intenti”, considerando che, nella stessa risposta, parla degli Agricoltori Uniti come di “un nome che inganna, dato che si tratta di una minoranza degli agricoltori tarquiniesi, peraltro di fazione politica opposta a quest’amministrazione”.
Sul tema, peraltro, s’è pronunciato anche Mazzola, che si dice disponibile ad accettare la richiesta di un incontro pubblico avanzata dagli agricoltori. “Noi siamo pronti a incontrare tutti – conclude – a patto che tali incontri non nascondano agguati e non si trasformino in arene”.
L’arena, intanto, è animata: quella elettorale che, rintuzzata dalla querelle tra il sindaco e Guarisco, ora s’avvamperà sul tema del carbone. In attesa che s’inizi a parlare di coalizioni e candidati (“delle nuove alleanze discuteremo a fine legislatura”, ha detto Mazzola, ma le trattative partiranno ben prima e le avvisaglie sono già scattate) e che, dopo interminabili silenzi, anche l’opposizione inizi a far sentire rumori di battaglia.